Dalle ceneri, dall'inferno, fino ad arrivare al paradiso. L'arrivo di Julio Velasco alla guida della nazionale italiana compatta un ambiente sfilacciato dalle polemiche interne. Il condottiero della generazione dei fenomeni opera in silenzio e inizia a manifestare il suo credo. Dopo aver vinto (quasi) tutto con i maschi negli anni novanta (mancava solo l'oro olimpico, negli occhi degli appassionati c'è ancora quella medaglia d'argento ad Atlanta), il tecnico italo-argentino punta sul gruppo. Un gruppo granitico, guidato dalla capitana Anna Danesi. Velasco oggi si è preso più di una rivincita e ha scritto la storia dello sport italiano portando l'Italia nella leggenda battendo le campionesse olimpiche americane con un 3-0 devastante. Le azzurre hanno giocato con il famoso occhio della tigre ed è così che l'Italia ha chiuso alla grande un grandissimo torneo olimpico. Applausi per tutto il movimento della pallavolo italiana: Federazione, dirigenti, allenatori, società, settori giovanili.
Velasco: "Non mi è mai mancata la pace per Atlanta '96"
"Non mi è mai mancata la pace per Atlanta '96": lo dice Julio Velasco, ct 28 anni fa dell’Italia dei fenomeni che fu argento alle Olimpiadi americane, e oggi oro con l’Italia donne. «Non ho mai avuto l’ossessione, non sono come Baggio che ripensa sempre al rigore», ha aggiunto a RaiSport riferendosi alla finale del Mondiale di calcio Usa 94, persa dall’Italia. «La nostra era una squadra straordinaria che ha perso l’oro per due palloni,.stavolta abbiamo stravinto».