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Reggio, poche risorse: progetto da rivedere. Rallenta la “corsa” delle fermate Fs

Si chiude con esito negativo la conferenza dei servizi. Non sono più sufficienti i 23 milioni di euro stanziati nel 2013 per realizzare le infrastrutture di S. Leo, Bocale e Sant’Elia di Lazzaro

La conferenza dei servizi si chiude con esito negativo. Un atto formale che conferma come l’iter per la realizzazione delle tre fermate ferroviarie per l’asse Reggio-Melito debba superare più di un ostacolo.

Il più “ingombrante”? La carenza di risorse. Si perché da quando il progetto è stato approvato e finanziato, correva l’anno 2013, i 23 milioni stanziati non risultano essere più sufficienti, di questi 11 sono stati investiti per l’upgrade tecnologico, ne restano 12, che rendono necessaria una rimodulazione progettuale per l’adeguamento quadro economico alla luce del prezziario, si legge nella determina che riporta l’esito negativo della conferenza dei servizi asincrona. Progettazione da rifare?

L’operazione antica era pensata per la realizzazione di un servizio di metropolitana di superficie. All’inizio del 2020 è stata stipulata una nuova convenzione tra il Ministero delle Infrastrutture e trasporti e il Comune di Reggio che individuava la società RFI come soggetto attuatore degli interventi e il Comune soggetto beneficiario. L’idea di fondo: potenziare il servizio della metropolitana di superficie per promuovere la mobilità sostenibile. Infatti le tre fermate (San Leo, Sant’Elia di Lazzaro e Bocale II) andrebbero ad aggiungersi a quelle inaugurate alcuni anni fa, di Annà di Melito di Porto Salvo, Reggio Aeroporto e Reggio Pentimele. Tante nuove soste con cui avvicinare una fascia di utenza sempre più ampia al trasporto pubblico. Ma l’ambizioso obiettivo slitta.

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