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Sinner, il caso doping non è chiuso. La Wada chiede ulteriori approfondimenti. Binaghi: "Vittima di incidente di terze persone"

Jannik Sinner, trionfatore degli US Open e a gennaio degli Australian Open, deve ancora attendere per vedere conclusa la sua vicenda legata al doping. L’infinitesima quantità di 'Trofodermin' contenente Clostebol, sostanza vietata, utilizzata da quello che fino a poche settimane fa era il suo fisioterapista, Giacomo Naldi per curarsi una ferita al mignolo della mano e poi massaggiare senza guanti Jannik in occasione del torneo di Indian Wells, sta creando noie e provocando un certo fastidio al numero uno del tennis mondiale.
Infatti, l’agenzia mondiale antidoping (Wada), anche se non ha ancora presentato ufficiale ricorso al Tribunale Arbitrale Internazionale dello Sport (Tas) circa la decisione dell’International Tennis Integrity Agency (Itia) di scagionare Sinner da quella che a tutti gli effetti è una positività al doping (in questo casa doppia nell’arco di otto giorni), in base all’articolo 13.2.3.5 (Appeal deadline for Wada) del codice antidoping, ha ancora 21 giorni per esprimersi. Si tratta di un comma che riguarda solo la Wada.
L’agenzia mondiale antidoping ha chiesto una integrazione di documentazione alla Itia che è stata fatta pervenire nel corso della scorsa settimana. Non conoscendo la data della consegna non si può sapere esattamente quando è fissato il nuovo termine per poter presentare ricorso al Tas ma non supera i 10-15 giorni. La Itia è un tribunale indipendente legato al tennis e, come scritto nel verbale di 33 pagine dell’udienza numero SR/250/2024 firmato dai giudici del panel David Sharpe, Tamara Gaw e Benoit Girardin, Sinner «non ha alcuna colpa o negligenza».
L’errore di aver utilizzato il 'Trofodermin' è costato il posto nello staff di Sinner sia al fisioterapista Naldi che al preparatore atletico Umberto Ferrara che aveva acquistato il farmaco a Bologna e poi ceduto a Naldi per curare la ferita.

Binaghi: "Sinner vittima di incidente di terze persone"

«Sinner è vittima di un incidente non suo ma di terze persone». Lo ha detto il presidente della Federazione italiana tennis e padel, Angelo Binaghi parlando del caso Sinner e della richiesta dell’Agenzia mondiale antidoping (Wada) sulla positività del tennista italiano durante il convegno «Il mondo del Tennis tra sport e dirittò organizzato dall’Università di Bologna. Binaghi circa la richiesta di ulteriore documentazione, ha aggiunto «non mi preoccupa perchè mi sembra che il caso sia completamente sviscerato in tutti i suoi aspetti più particolari», concludendo di essere «fiducioso, diamo tempo agli organi competenti di chiudere completamente il caso».

Cahill: "Sinner ha mostrato onestà e resilienza"

«Nel team di Jannik io non sono l'allenatore più importante, che è Simone Vagnozzi, ma sono quello che ha più esperienza. Negli ultimi quattro mesi sono successe tante cose all’interno del gruppo e molte di queste sono ricadute sulle mie spalle. Ho cercato di mantenere il senso delle cose e il focus di Jannik su quelli che erano i nostri obiettivi, gli ripetevo in continuazione che non aveva fatto nulla di sbagliato e che qualunque cosa fosse successa sarebbe dovuto restare con la testa alta». Così, in una intervista a Espn uno dei coach di Jannik Sinner, Darren Cahill che domenica non ha trattenuto le lacrime per la vittoria dell’altoatesino agli US Open. «La mia reazione alla vittoria di Sinner è piuttosto simile a quella di un uomo anziano molto esausto», ha spiegato Cahill che poi ha parlato degli ultimi mesi: «Siamo riusciti ad attraversare questo periodo, non certo senza stress - ha proseguito - Probabilmente la reazione avuta dopo la vittoria era dovuta anche a quello». L’australiano ha poi parlato del suo rapporto con Sinner: "Devo parlare anche di Jannik come persona. Il mio lavoro era quello di aiutarlo a maturare e a diventare la persona a cui tutti guardano, una figura dalla quale i bambini possano trarre ispirazione. Anche prima della finale gli ho detto che il modo in cui si è comportato nelle ultime settimane ha mostrato onestà e resilienza, deve essere molto orgoglioso di sé stesso. Ora è giusto che si diverta, se lo merita tanto».

 

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