Era nell’aria, implicitamente annunciata con il forfait a Bercy e con le cartoline dalle Maldive, dove Nole Djokovic era in vacanza con la famiglia, non esattamente la location più adatta per allenarsi in vista delle Atp Finals. Una rinuncia resa ancora più probabile dall’assordante silenzio degli ultimi giorni, in netto contrasto con il fragoroso approdo di Jannik Sinner in terra torinese. E alla fine oggi con una storia Instagram che parla di un «perdurante infortunio» il campione serbo ha ufficializzato la sua rinuncia all’appuntamento torinese, dove era campione in carica, con una vittoria in finale su Jannik Sinner che tutti ricordiamo. Un appuntamento che, come lui stesso (oggi numero 5 del ranking Atp) aveva detto a metà settembre, non rappresentava più «un obiettivo» ma che adesso, causa mancata partecipazione, rischia di farlo uscire fuori dalla top 10 del ranking Atp per la prima volta dal 2018. Il ritiro di Djokovic, che era al numero 6 della Race, mette ordine nella lista dei qualificati delle Finals in scena dal 10 al 17 novembre: gli ultimi tre qualificati sono Casper Ruud, Alex De Minaur (alla sua prima apparizione alle Atp Finals) e Andrey Rublev, ora impegnati nei tornei Atp 250 di Metz e Belgrado. Vanno ad aggiungersi ai già certissimi Jannik Sinner, Alexander Zverev, Carlos Alcaraz, Daniil Medvedev e Taylor Fritz. Quando ha dato forfait in Francia Nole era al sesto posto della Race ma con pochissimi punti in più rispetto ai suoi tre inseguitori Rublev, Ruud e De Minaur, e probabilmente pensava che con i punti dei tre in campo, sarebbe uscito naturalmente dalla corsa verso Torino, ma così non è stato. L’ultima sua apparizione risale a metà ottobre al Six King Slam di Riad, la ricchissima e un pò cafonal esibizione dove si era piazzato al terzo posto e aveva intascato 1,5 milioni di euro. L’ultimo torneo ufficiale è stato il Master 1000 di Shanghai, battuto in finale da Sinner. E adesso, per rivedere in campo il 37enne non più così highlander bisognerà aspettare, con tutta probabilità, l’Australian Open, il primo Slam del prossimo anno, probabilmente il vero motivo della rinuncia alle Atp Finals.