Giovedì 26 Dicembre 2024

Immensa Goggia! Torna dieci mesi dopo il tremendo infortunio e si piazza al secondo posto a Beaver Creek

Sofia Goggia seconda a Beaver Creek
Grandissima impresa dell’azzurra Sofia Goggia che è tornata in Coppa del mondo alla sua maniera. Al suo rientro dopo il drammatico incidente del 5 febbraio scorso con frattura di tibia e malleolo, la bergamasca ha infatti conquistato un eccellente secondo posto in 1.32.54 nella ostica discesa di Coppa a Beaver Creek, la prima della stagione. Per lei è il 55/o podio in carriera. Ha vinto in 1.32.38 l’austriaca Cornelia Huetter, detta Conny, 32 anni, e vincitrice lo scorso anno della Coppa di libera. Terza - con condizioni meteo e di neve perfette - la svizzera Lara Gut- Behrami in 1.32.72, detentrice della Coppa del mondo e considerata, in generale e non solo oggi, la rivale più temibile di Sofia che oggi, appena ha tagliato il traguardo, ha esultato consapevole di aver fatto una grande gara an nonostante una sbavatura, ha superato alla meglio. Poi, vedendo la temibile Lara Gut-Behrami finire alle sue spalle, per un attimo Goggia ha di sicuro immaginato un’incredibile vittoria. Ma è arrivata la 'guastafestè austriaca Huetter e per l’azzurra è arrivato un eccellente secondo posto. Ma, abituata a dare e avere il massimo, a fine gara Sofia ha detto che «è stata una gara buona, non eccelsa. Sono riuscita a sciare sui miei piedi sulla parte alta e più tecnica dove nelle prove avevo fatto fatica: sono stata molto accorta. Ma è come se avessi sciato per tutta la gara all’80% del mio potenziale. E' comunque un ottimo risultato per il quale alla viglia avrei firmato». Per l’Italia a Beaver c'è stata una grande prova dello squadrone azzurro che ha schierato ben dieci ragazze jet sulle 45 partenti in questa difficile gara sulla pista 'Bird’s of Prey' solitamente riservata ai maschi : Marta Bassino buona 7/a in 1,33.02 , seguita da Federica Brignone 9/a in 1.33.25 e alle prese con un ascesso a un dente curato con antibiotici. La trentina Laura Pirovano ha realizzato invece un buon 11/o tempo in 1.33.27 . Elena Curtoni, al rientro dopo la brutta caduta di un anno fa a St. Moritz con frattura dell’osso sacro, ha chiuso invece in 1.34.38. Brutto errore invece della gardenese Nicol Delago - lei pure al rientro - che ha chiuso più indietro in 1.35.15 mentre sua sorella Nadia è stata un pò più veloce in 1.34.68. In Val d’isere , invece, nel gigante uomin è tornato al successo lo svizzero Marco Odermatt in 2.11.66. Per lui è stata la 39/a vittoria in carriera e la quarta consecutiva su queste nevi francesi. Il tutto dopo essere clamorosamente uscito nelle prime due gare stagionali. Con lui sul podio - in una gara molto difficile tutta sul ripido muro della 'Face de Bellevardè, complicata da una nevicata quasi continua con problemi di visibilità e da un fondo a tratti duro e a tratti più morbido e fragile - gli austriaci Patrick Feuerstein in 2.11.74 e Stefan Brennsteiner in 2.11.78. Per l’Italia il migliore in una gara certo non esaltante per molti azzurri, con il giovane Alex Vinatzer fuori già nella prima manche, è stato ancora una volta il veterano trentino Luca De Aliprandini che nella discesa decisiva ha recuperato ben 11 posizioni chiudendo ottimo 6/o in 2.12.05, miglior risultato stagionale in un crescendo continuo di rendimento. L'azzurro più capace, determinato e costante è sempre lui che punta a tornare su podio fra otto giorni nel gigante sulla Gran risa settimana in Alta Badia. Poi in classifica ci sono solo Giovanni Borsotti 13/o in 2.12.65 e Hannes Zingerle 247o in 2.13.42. Domani in Val d’Isere tocca allo slalom speciale, mentre a Beaver Creek andrà in scena il SuperG e si può stare certi che lo squadrone azzurro delle ragazze jet darà spettacolo, con Sofia Goggia che ha dentro di sè, per questo Super G, il 'fuocò acceso da quei 16 centesimi che l’hanno separata dalla vittoria in discesa. Intanto la campionessa USA Mikaela Shiffrin è stata inaspettatamente sottoposta- come ha fatto sapere via social - ad un nuovo intervento chirurgico per migliorare il drenaggio della profonda ferita all’addome riportata nella caduta di Killington. Restano così incerti i tempi del suo rientro in coppa.

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