Apoteosi Sinner! La doppietta australiana è servita: con Zverev non c’è partita (6-3/7-6/6-3) e arriva il terzo Slam
Il bis è servito! Trovate voi le parole per incensare questo campione straordinario. O provateci voi a vincere due Australian Open di fila, impresa che riusciva solo ai giganti del recente passato (Djokovic, autore addirittura di due triplette, Federer, Williams e Hingis). E questo per rispondere a chi si chiedeva se il vento italiano fosse solo passeggero. E no che non lo è. Sinner è un autentico uragano, giunto ormai al terzo Slam in carriera, fregiandosi anche del “titolo” di primo italiano a riuscirci. E stavolta ha spazzato via anche il tedesco Zverev (in finale non ha concesso neanche una palla break), numero due al mondo, che sta vivendo la fase migliore della propria carriera. Non ce n’è stata neanche per il teutonico, perché Jannik è dannatamente solido. Anche quando il servizio non entra e l’avversario prende coraggio, il numero uno al mondo torna centrato e ribalta il mood con potenza e classe. Proprio come sapevano fare i migliori. Perché lui, a tutti gli effetti, è uno di loro. Con la differenza che da mesi - Sinner - sta convivendo con il fantasma della sentenza sul caso Clostebol (ad aprile il processo) che gli ha spento il sorriso ma non la voglia di dimostrare che c’è un nuovo cannibale del tennis mondiale. E ha il volto di un ragazzo altoatesino di 23 anni. Che a fine gara ha confortato Zverev (terza finale Slam persa per il tedesco), in lacrime, con parole di consolazione e un abbraccio sincero. Un campionissimo.
I numeri-pre-finale
Dall’inizio dell’era Open, nel 1968, le finali del Grande Slam con in campo i primi due classificati della classifica Atp sono state 51, con esiti decisamente equilibrati: 26 vittorie per i numeri 1, 25 per i numeri 2. Contro Zverev, «è difficile dire chi sia il favorito», ha ammesso Sinner. «Tutto può succedere». In Australia, l’italiano non è solo il campione in carica. Ha appena completato 20 vittorie consecutive nel circuito Atp, la più lunga serie di della sua carriera e che non si vedeva da due anni, ottenuta all’epoca da Novak Djokovic. A 23 anni, il due volte vincitore del Grande Slam (Australian Open e US Open 2024) ha ribadito di non essere «nè invincibile nè perfetto», e che il suo successo deriva soprattutto dal duro lavoro» quotidiano. In caso di vittoria, diventerebbe il tennista italiano più vincente in uno Slam, superando il connazionale Nicola Pietrangeli, trionfatore di due edizioni del Roland-Garros (1959, 1960). Se il suo status e il titolo dell’anno scorso rendono Sinner il favorito, Alexander Zverev si sente «pronto» ad assicurarsi il suo primo successo nel Grande Slam dopo le due finali perse in cinque set allo US Open 2020 e al Roland-Garros 2024 2024. «Quando arrivi a uno Slam come numero 2 al mondo, non puoi fare altro che desiderare di vincere», ha affermato il tedesco che ha anche un altro motivo per crederci: è in vantaggio per quattro a due negli scontri diretti con l’azzurro. Negli Slam, ha sempre vinto sul cemento (due volte agli US Open), a fronte del successo dell’italiano al Roland-Garros del 2020. Eppure il numero 1 al mondo sarebbe favorito anche se la finale dovesse essere giocata in cinque set, come l’anno scorso, quando si impose a Daniil Medvedev dopo essere stato sotto di due set. L’ultima volta, nel 2019, Novak Djokovic aveva confermato la gerarchia battendo Rafael Nadal, allora secondo nella classifica Atp. Eliminato per ritiro in semifinale da Zverev, il 37enne serbo domenica sosterrà il numero 2 del mondo: «Si merita il suo primo Grande Slam. Lo incoraggerò», ha detto Djokovic, che ha vinto 24 tornei importanti. Sinner conta di frustrare le sue speranze.