Il desiderio di innamorarsi non ha tempo, e neanche una pandemia, con le conseguenti esigenze di distanziamento sociale, riesce ad inibirlo. Lo dimostrano le tante storie tra sconosciuti nate online, ma anche i numeri delle richieste di adesione (ben cinquemila) al format ”Matrimonio a prima vista Italia” – prodotto da NonPanic Banijay – che dopo gli ascolti record della scorsa edizione su Real Time (oltre 1,2 mlioni di spettatori e quasi 5% share) torna da oggi con la sesta stagione, in anteprima esclusiva su Discovery+ con otto nuovi episodi da 60 minuti (uno a settimana). Un vero boom di potenziali concorrenti, quindi, per un programma di real life entertaiment, che si configura già dalla prima edizione come un esperimento sociale sulle relazioni amorose.
Azzardato e molto intrigante il meccanismo del gioco, che propone le “nozze al buio” per 6 single scelti tra migliaia di “coraggiosi”, disposti a pronunciare il fatidico “sì” per unirsi ad un perfetto sconosciuto, incontrato per la prima volta sull’altare. Seguono quattro settimane di convivenza, per conoscersi e piacersi, fino al giorno in cui, tirando le somme sull’esperienza vissuta, si decide se andare avanti o divorziare. Le coppie vengono create da un team di esperti, sulla base di interviste, test attitudinali e psicologici, da cui evincere i tratti in comune che possano far scattare l’agognata “scintilla”.
Al timone del programma Nada Loffredi, sessuologa, cui è affidato il compito di valutare i candidati sotto il profilo dell’affinità sessuale per creare la giusta intesa nella coppia, Mario Abis, sociologo, che aiuterà i coniugi nei loro rapporti sociali partendo dallo specifico contesto di entrambi, e Fabrizio Quattrini, psicoterapeuta della coppia, presidente dell’Istituto Italiano di Sessuologia Scientifica di Roma, che si occuperà dell’aspetto ludico della relazione amorosa, favorendo la conoscenza reciproca dei partner, anche attraverso la messa in atto di esercizi pratici.
Il suo intervento è fondamentale nei momenti di crisi: «L’importanza di immettere nella relazione l’elemento del “gioco” – spiega – consente di vedere da un’altra prospettiva quello che in quel momento è l’impasse, la crisi, la difficoltà che la coppia vive. Ciò non significa prendere con leggerezza un problema, ma farne una diversa lettura. A tal fine, la ludicità diventa importante perché consente ai partner di lasciarsi andare per un attimo rispetto a quello che era veramente l’impasse, e soprattutto iniziare a capire che le cose potrebbero andare in maniera differente, più costruttiva e propositiva».
Durante la prima puntata si darà più risalto alle singole personalità dei concorrenti, chiarendo i meccanismi di scelta e di formazione delle coppie, per lavorare poi sulla relazione e le sue dinamiche interne.
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