Venerdì 22 Novembre 2024

Diritti tv: la Champions a Sky, ora la partita della A

Archiviati i diritti della Champions, ora si è aperta la battaglia per la serie A

Vanno a Sky i diritti tv di Champions (121 partite su 137), Europa League e Conference League per il triennio 21-24: saranno 403 in totale i match per ognuna delle tre stagioni, che Sky potrà trasmettere dagli stadi d’Europa, comprese le tre finali. Le partite saranno visibili su Sky e NOW TV. Per quanto riguarda la stagione 2020/2021 in corso, tutte le partite della Champions e di Europa League (anche grazie a Diretta Gol) sono visibili su Sky e NOW TV, finali comprese. Ora c'è da aggiudicare la vittoria per la serie A.

Serie A

La partita per l’acquisizione dei diritti tv del campionato entra nel vivo con le trattative private dopo che le offerte arrivate alla Lega non hanno raggiunto la cifra minima di 1,15 miliardi di euro. L’assemblea di lunedì 8 febbraio valuterà le offerte arrivate e, da quanto apprende l’Anasa, Dazn è in vantaggio economico su Sky che, nel frattempo, ha acquisito oggi i diritti audiovisivi per la trasmissione di 121 delle 137 partite a stagione della Champions League per il triennio 2021/2024 e di tutte le 282 partite a stagione della Europa League e della Europa Conference League sempre per il triennio 2021/2024. La differenza tra l’offerta di Dazn e quella di Sky (Mediapro è stata dichiarata inammissibile, mentre Eurosport per Discovery ieri non si è presentata) si aggirerà intorno ai 100 milioni di euro, ma non è solo questo il criterio di assegnazione. Al momento, Sky offre 750 milioni per i tre pacchetti più il Gold con possibile incremento di 50-70 milioni in caso di creazione di un canale light. Dazn da parte sua è in corsa per il pacchetto misto: offre 840 milioni per il primo e il terzo, ovvero 7 match in esclusiva e 3 in coabitazione, e con Sky che ne offre 70 per i tre in comune il totale al momento è 910 milioni.

La valutazione delle offerte

La prima valutazione delle buste aperte è toccata alla commissione diritti tv composta, oltre che dall’ad della Lega di A, Luigi De Siervo, dal presidente della Lazio, Claudio Lotito, da quello del Napoli, Aurelio De Laurentiis, dal presidente della Sampdoria, Massimo Ferrero, dal vice presidente dell’Udinese Stefano Campoccia e dall’avvocato dell’Inter Angelo Capellini, con De Laurentiis e Ferrero a vestire i panni di "addetti ai lavori» vista la loro esperienza nel campo dei diritti cinematografici. Anche per questo i n.1 di Napoli e Samp sono propensi a valutare anche altri fattori, come la capacità di copertura del territorio, la commercializzazione del prodotto, le garanzie del gruppo, e dunque con rialzi adatti potrebbero anche schierarsi per chi in partenza ha fatto offerta inferiore. D’altra parte, Dazn sta crescendo come gruppo a livello internazionale. Altri presidenti puntano invece a massimizzare le entrate. Una linea che farà da demarcazione anche alla successiva assemblea, quella sulla questione fondi, in programma invece e giovedì.

I fondi

Per quanto riguarda i fondi c'è la valutazione dell’accordo di massima che i club hanno in visione, e su una chiusura c'è meno ottimismo di due settimane fa, con due opposte visioni tra i presidenti. Ci sono degli aspetti che vanno meglio definiti e per i quali è al lavoro la commissione dei club (composta da Agnelli, De Laurentiis, Fenucci, Fienga e Campoccia con l’ad della Lega di A, De Siervo) che si occupa di lavorare su questo accordo quadro che verrà portato giovedì in assemblea. L’arrivo di soldi freschi dai diritti tv da una parte, e l’ipotesi delle Superlega alla quale lavora l’Eca guidata da Andrea Agnelli dall’altra, alimentano le convinzioni di quei presidenti (non più solo Lotito) convinti che si debba dire no al fondo di investimento, che d’altra parte rispetto all’ipotesi superlega chiederebbe garanzie.

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