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Màkari: la fiction scopre una nuova, intensa prospettiva... siciliana

Grande coppia: Lamanna (Gioè) e Piccionello (Centamore)

La felice stagione delle fiction di Raiuno non accenna a finire, anzi incassa un altro successo con Màkari, lunedì e martedì, in prima serata, che ha fatto registrare un ottimo share a fronte di un competitor come L’isola dei famosi, ritornato su Canale 5 con la conduzione di Ilary Blasi.
Se non vi era bastata la Sicilia di Montalbano, il distretto della West Cost isolana vi accoglierà con tutte le sue peculiarità, giusto per far capire che qui al Sud di posti bellissimi ne abbiamo un buon numero e aggiungere a locatio-cartolina anche una storia con elementi insoliti, tratta dai gialli di Gaetano Savatteri, è ovviamente un plus.

L’elemento insolito è Saverio Lamanna, che si stabilisce nella casa estiva di famiglia, dopo essere stato licenziato da addetto stampa di un viceministro a causa di una leggerezza compiuta e così cerca di rimettersi in gioco come scrittore, anche se il suo coinvolgimento tangibile è nell’investigazione.
Claudio Gioè veste Saverio Lamanna con il tono di chi non si prende troppo sul serio e non cerca di nascondere neanche le sue debolezze, ma l’accoppiata vincente è con l’amico che ritrova nei luoghi della sua infanzia, lo stravagante Peppe Piccionello, interpretato da Domenico Centamore.

Piccionello, a nostro avviso personaggio cardine della fiction, è un siciliano autentico: di quelli come lui soprattutto negli arcipelaghi siciliani se ne possono incontrare tanti, poco inclini alle regole classiche dell’abbigliamento, sempre pronti a dare una mano d’aiuto, buoni di cuore, che parlano per proverbi, che conoscono qualcuno che sa aggiustare tutto, che capiscono tutto ma fanno finta di non capire niente, insomma uno straordinario spaccato di sicilianità, che si rivela anche nella lingua che lui e Gioè parlano in maniera autentica.

Perché, al di là delle indagini che i due affrontano insieme con la giovane Suleima, studentessa di architettura della quale Lamanna prontamente si innamora alla seconda scena del primo episodio, ciò che più attrae di questa fiction è la capacità di raccontare senza essere troppo didascalici. Non sono tanto le indagini che Lamanna segue, appassionandosi al suo istinto giornalistico, a fare la differenza, quanto la leggerezza e la sottile vena ironica che si insinua in tutta la fiction.

Màkari mescola la commedia al giallo, senza forzare troppo sui canoni classici ed estetici dell’una o dell’altro, riuscendo a trovare una chiave interpretativa originale, qualcosa insomma che non è ancora molto sfruttato nelle nostre fiction… e meno male.

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