Una serie noir che applica al procedural nuove regole, per immergersi nelle umane fragilità con potenza e grande capacità analitica. Dopo il successo di pubblico e critica in Francia, dove è stato trasmesso da Polar+, e la messa in onda australiana su Sbs, debutta stasera su Canale 5 (ore 21.20) “Masantonio – Sezione scomparsi”, una produzione Cattleya-Rti ideata e scritta da Valerio Cilillo e Gianluca Leoncini e diretta dal reggino Fabio Mollo con Enrico Rosati. Protagonista Alessandro Preziosi nei panni di Elio Masantonio, investigatore che torna a Genova dopo tanti anni di assenza per un incarico importante da parte del Prefetto Attilio De Prà (Bebo Storti): guidare una task force per risolvere casi di persone scomparse. Detective solitario dal carattere complesso e dai metodi poco ortodossi, l’uomo possiede la speciale capacità di entrare nelle vite degli scomparsi fino a farle aderire alla propria, ricostruendo così identità e storie, per avere una maggiore possibilità di ritrovarli. Anche Masantonio è stato uno scomparso, e nel corso delle cinque puntate, parallelamente alle indagini – ove è affiancato dal giovane collega Sandro Riva (Davide Iacopini) – si scoprirà gradualmente un pezzo della misteriosa vita del protagonista, che dovrà fare i conti con l’amica di gioventù e dirimpettaia Valeria (Claudia Pandolfi), testimone di ciò che lui nasconde agli altri, e con la sorella Roberta (Daniela Camera), che non ha perdonato i suoi errori del passato. «Quando mi hanno fatto leggere le sceneggiature ho trovato accattivante l’idea di raccontare il mondo delle persone scomparse – racconta Fabio Mollo - che costituiscono un universo a sé, dal momento che in Italia ci sono tanti individui che svaniscono nel nulla, molti dei quali non vengono o non vogliono essere ritrovati. Un mondo sotterraneo quindi, ma affascinante, che mi ha colpito assieme alla qualità della scrittura e al personaggio di Masantonio, ben costruito - simpatico, scontroso e riservato - ma misterioso nella sua capacità di entrare in empatia con le persone scomparse in modo quasi magico». Importante il lavoro sugli attori, soprattutto su un Alessandro Preziosi inedito, dal fisico appesantito e la camminata claudicante. «Ci siamo divertiti tantissimo a creare il personaggio. In Francia è stato definito il Dottor House all’italiana proprio perché è un simpatico scontroso, con un sarcasmo molto preciso e un look trasandato, da cui però traspare sempre il carisma e il fascino dell’attore dotato di un’ironia che maneggia molto bene. Con lui abbiamo lavorato anche su questo aspetto “magico” inerente la capacità di entrare in contatto con le persone e si è creata empatia anche tra noi. Grazie a tutta l’esperienza teatrale di Alessandro, ci siamo concentrati molto sulla tensione e i movimenti del dialogo e lo scambio, perché la serie è un crime senza inseguimenti e armi, un “crime psicologico” la cui struttura si basa su questi scambi tra Masantonio e gli scomparsi. Grande coesione anche col resto del cast, soprattutto con gli attori Storti e Iacopini». Realizzata col supporto della Genova-Liguria Film Commission, la serie è stata girata tra Roma e il capoluogo ligure, di cui mostra location suggestive, che spaziano dal centro storico al Levante cittadino, con alcuni passaggi nell’entroterra. «È un set particolare perché Genova è una città costruita a strati – precisa il regista - con una storia molto importante, in cui è facile perdersi; coi suoi vicoli, i misteri, le strade nascoste, addirittura sotterranee. È anche un luogo di mare, quindi c’è l’apertura verso il viaggio e l’ignoto; e questo si sposava perfettamente con la visione di un uomo sfuggente come Masantonio». Nel cast anche Andrea Di Casa (Pato, barista e informatore) e l’esordiente Virginia Campolucci (Tina, figlia di Roberta e nipote di Masantonio). Le musiche sono di Pivio e Aldo De Scalzi.