Nei sotterranei della metro di Londra, accessibile mediante un dedalo di cunicoli, si trova una clinica medica segreta in cui opera un chirurgo, pronto a risolvere i casi di pazienti che per vari motivi, esigono la massima privacy. Può essere il caso di una donna che necessita una terapia sperimentale per contrastare l’alcolismo o quella di una celebrità che non vuole ricorrere al sistema sanitario nazionale, agendo sul labile confine fra lecito e illecito.
Ma la vera domanda è un’altra. Come ci è arrivata laggiù una clinica con tanto di macchinari e di un laboratorio di ricerca? Ecco lo spunto per “Temple” il medical drama, un po’ noir un po’ commedia, che segue le vicende di Daniel Milton (Mark Strong), un chirurgo che deve accettare la malattia incurabile della moglie.
Con il ripetuto uso dei flashback, riviviamo la sua storia personale e scopriamo ciò che proprio la malattia della moglie e la decisione autoritaria di non lasciarla andare – non diremo di più per non rovinare la suspense – l’ha motivato a mettere in stand-by la carriera ospedaliera, per operare in questa struttura precaria, nata come un rifugio survivalista, orchestrato da Lee Simmons (Daniel Mays già visto in “White Lines”) che si trova nell'infinita tela di tunnel della stazione della metropolitana di Temple, proprio sotto la zona di Westminster.
Si tratta di otto episodi su Sky Atlantic (anche in streaming su NOW), ispirati alla serie tv norvegese Valkyrien, trasposta e rivista grazie al lavoro di scrittura di Mark O'Rowe (“Broken” e “Normal People”) che ha ambientato la storia a Londra. Ma la seconda stagione, ancora più dark, è già in lavorazione, mantenendo il binario di narrazione fra presente e passato, in bilico sull’etica.
Al chirurgo e l’assistente stralunato (cui tocca tener vivo il filone comico-grottesco) si aggiungeranno presto Anna Willems (Carice Van Houten), ricercatrice tormentata dai sensi di colpa il cui passato è intrecciato a quello di Daniel, e il fuggitivo Jamie Harris (Tobi King Bakare) che si porta dietro il frutto di una sanguinosa rapina, innescando una caccia all’uomo in superficie.
“Temple” punta tutto sulla peculiarità di Mark Strong che sino ad oggi ha ben interpretato sia ruoli drammatici (la serie d’azione “Deep State” e vestendo i panni di Jim Prideaux ne “La Talpa”) che ruoli comici, come in “Kingsman” e “Shazam!”, alternando i due registri con successo.
Caricamento commenti
Commenta la notizia