L’argomento è orientato ma il titolo può disorientare, perché nella stessa stagione televisiva di “Scene da un matrimonio” ce ne sono ben due: la prima è la miniserie Sky, che rivisita l’omonimo film di Ingmar Bergman e della quale vi abbiamo parlato qualche settimana addietro, la seconda è la riedizione del vecchio format di Canale 5, già affidato a Davide Mengacci, che ritorna sulla stessa rete, il sabato pomeriggio, nello spazio che appartenne ad Amici, con la conduzione di Anna Tatangelo.
Fra le edizioni degli anni 90 condotte da Mengacci e quella contemporanea ci sono non solo diverse stagioni tv, ma soprattutto un diverso modo di interpretare le nozze, per cui se Mengacci fu un precursore del genere, dopo anni di programmi su sposalizi ciò che manca è certamente la novità.
Nella nuova versione, però, c’è più attenzione alle storie, al vissuto familiare, alla costruzione del rapporto che poi è sfociato nell’unione matrimoniale. Quindi c’è il racconto dei protagonisti, ma anche dei parenti, per realizzare un affresco di gente qualunque in un giorno speciale e ciò, alla fine, è l’argomento principale.
Apparentemente “Scene da un matrimonio 2021” è la versione sobria del ben più trash “Il boss delle cerimonie”, poi diventato “Il castello delle cerimonie”, ma il filo conduttore è del tutto differente: in uno si declina l’apparenza che sfiora l’esibizione sfrenata, nell’altro le emozioni sulle quali si basano i sentimenti. A stemperare un’atmosfera che qualche volta sconfina nel sentimentalismo ci pensa un’ottima colonna sonora che rappresenta il vero contrappunto della produzione dei “Pesci combattenti”, pronti a trovare la canzone giusta, al momento giusto, per la situazione giusta, con un effetto tutto da gustare.
Quanto ad Anna Tatangelo, sin dalla prima puntata abbiamo letto critiche impietose sulla sua presenza, che a nostro avviso sono ingiuste. Non che la Tatangelo faccia parte del nostro olimpo dei presentatori, ma crediamo che la cantante sconti un pregiudizio difficile da superare. In fondo, per quello che richiede il suo ruolo, ci sembra abbastanza sciolta e compenetrata. Non deve essere simpatica ma empatica, e ci riesce.
A coloro che richiedono come dote per la conduzione la simpatia, basta osservare che non è richiesta dal contesto del programma ma che sarà sicuramente l’elemento dominante della conduzione di Costantino della Gherardesca, al quale Sky ha affidato “Quattro matrimoni”, del quale parleremo prossimamente e, ciò giusto per ribattere sul punto che i programmi sui matrimoni sono ormai superati, quando invece, dalle Nozze di Cana in poi, hanno sempre avuto un gran successo.
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