Per molti, ma non per tutti, anche se “Strappare lungo i bordi”, serie animata ideata e realizzata da Zerocalcare, registrato alla anagrafe come Michele Rech, in onda su Netflix, è ben lontana dall’essere un prodotto di nicchia o d’élite. Siamo certi, invece, che non siano molti coloro che conoscono Zerocalcare, le cui apparizioni televisive, più frequenti nell’ultimo anno pandemico, si sono concentrate in Propaganda Live, dove aveva già dato dimostrazione delle sue graphic novel nelle quali descriveva il suo lockdown in periferia.
La serie lo vede autore e protagonista principale, in una sorta di selfie grafico e animato, nel quale racconta se stesso e, per certi aspetti anche molti di noi. Certamente “Strappare lungo i bordi” non è per coloro che non amano il romanesco e ne hanno criticato l’uso eccessivo, (dimenticando che per Gomorra sono necessari i sottotitoli), per chi ritiene che l’animazione sia un genere minore, senza saper leggere nella comunicazione grafica, o per chi è troppo legato alla realtà per non condividere la presenza dell’armadillo. Ecco, appunto, l’armadillo, il nuovo grillo parlante, la coscienza che ha la voce di Valerio Mastrandrea e che parla al protagonista Zerocalcare come se fosse il contrappunto dei suoi pensieri in libertà.
Pensieri sovrapposti e sovrapponibili, ma che hanno un loro ordine esistenziale nell’osservazione del mondo, della società, nelle domande che coinvolgono le angosce personali e si interrogano sui fallimenti strutturali e che vanno al di là di un contesto generazionale, raccogliendo più esperienze di vita. Non è raro, infatti, che ciascuno possa trovare punti di coincidenza con la zerocosmogonia, per cui se, spinti da “Strappare lungo i bordi”, vi trovate a confrontarvi con il vostro armadillo personale, non preoccupatevi, perché il linguaggio di Rech può essere universale e strettamente autoreferenziale senza con questo peccare di narcisismo.
In ogni caso “Strappare lungo i bordi”, come dicevamo, è di immediato impatto, con una cura nei particolari del disegno che danno spessore anche al racconto e si fa apprezzare immediatamente, anche per la capacità di sintesi e la brevità degli episodi. Un’ultima notazione di merito deve essere fatta considerando che è la serie più vista della piattaforma, superando anche l’agghiacciante Squid games. Come dire: armadillo batte calamaro 1 a 0.
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