Da "Ballando con le stelle" al "Cantante mascherato". Un viaggio artistico suggestivo con biglietto di andata e ritorno. Costellato di successi il percorso professionale di Luigi Saccà, originario di Taurianova, direttore musicale della fortunata trasmissione, che va in onda il venerdì in prima serata su Raiuno dall’Auditorium del Foro Italico, registrando sempre un ottimo share. Tanto che la Rai ha deciso di prorogarla di una settimana, e dunque, come annunciato lo scorso venerdì dalla Carlucci, l’attesa finale non sarà domani, ma il prossimo venerdì 1 aprile, con due maschere new entry: la gatta e il pulcino. Ma è lui, Luigi Saccà, l'asso nella manica di Milly Carlucci. Un asso che la conduttrice non intende mollare, avendo annunciato la sua conferma alla direzione dell'orchestra dello show di "Ballando" la cui nuova edizione è già programmata per il prossimo settembre, sempre con collocazione nel palinsesto del sabato sera. «Faccio un mestiere che adoro – ci dice l'artista nell'intervallo tra una prova e l'altra – e che mi impegna parecchio. Ma sono più che soddisfatto. Ho in cantiere altri progetti importanti che spero di realizzare». Il “Cantante Mascherato”, avrà anche una... maschera dietro le quinte. La vogliamo svelare? Come prende corpo ogni puntata? «Mi occupo della scelta dei brani, sempre con la supervisione di Milly, che resta il punto di riferimento. Rispetto a “Ballando” c’è un lavoro più certosino nella ricerca delle canzoni. Niente playback, le maschere si esibiscono dal vivo interpretando i pezzi con grande passione. Siamo un gruppo vincente, gli ascolti ci stanno premiando. Accanto a me opera un valoroso team di professionisti». Il programma chiuderà i battenti la prossima settimana, con una puntata in più, possiamo prevedere un meritato riposo del... guerriero? «Mi prenderò una pausa. Ho bisogno di tirare il fiato, ho vissuto sette mesi intensi cominciati con la ripresa di Ballando. Dedicherò più tempo alla famiglia». Magari ritornando a Taurianova? «Lo farò presto. Sono legato alla mia terra, mi mancano i colori, gli odori, i suoi sapori. Impossibile dimenticare le radici. Ho fatto le scuole superiori a Cittanova. Mio figlio, anche se è nato a Roma, si sente calabrese a 360 gradi. Ricordo i momenti spensierati con gli amici. Sarebbe bello tornare indietro per riabbracciare gli affetti più cari». La performance alle quale è più legato? «Il duetto artistico tra la maschera raffigurante il Pastore Maremmano e Fausto Leali sulle note di “Mi manchi” mi ha emozionato. Leali con le sue interpretazioni ha fatto la storia della musica italiana». Non è semplice, comunque, fare programmi di intrattenimento quando c’è una guerra in corso, con l'angoscia che pervade ognuno di noi... «È vero, tuttavia, non ci si può fermare. Ci sono notizie sconvolgenti, ma la gente ha bisogno anche di allontanare lo stress. Speriamo che la guerra finisca. Trovo assurdo che nel 2022 si debba ancora parlare di aggressioni, di bombardamenti e di vittime innocenti. Il popolo ucraino vive un’enorme tragedia. Le immagini che vediamo segnano una sconfitta della ragione». Dallo spettacolo allo sport. La Reggina fa parte delle sue passioni. Se potesse, a quale strumento accosterebbe la sua squadra del cuore? «Non mi soffermerei su uno strumento in particolare, ma punterei sulla bacchetta del direttore d’orchestra che scandisce i tempi e le dinamiche delle esecuzioni...». Quale testo potrebbe andar bene per gli amaranto? «“Guerriero” di Marco Mengoni». I suoi hobby? «Leggere. Mi rilassa».