L’interesse televisivo di Maria De Filippi di rimestare nei sentimenti di coppia è una intuizione più che fruttuosa e la conferma è nell’ennesimo programma prodotto dalla Fascino, “Ultima fermata”, su Canale 5, con buoni livelli di ascolto che hanno superato quelli di “Volevo fare la rockstar”, fiction che l’anno scorso aveva ottenuto un discreto successo. “Ultima fermata”, altro non è che la versione matrimoniale di Temptation Island con risvolti psicoterapeutici o, se preferite, una sorta di “C’è posta per te” per accoppiati. Se, infatti, a Temptation Island possono partecipare solo coppie non sposate, la cui fedeltà viene messa a dura (???) prova, qui si parte dal presupposto che i rapporti di convivenza sono già alla frutta e, appunto, affidarsi alla tv è l’ultima spiaggia.
Di Temptation manca la location para-esotica: qui i partecipanti vengono divisi in due appartamenti contigui, che consentono di spiarsi reciprocamente e di entrare in comunicazione con una parete amovibile, un po’ come se aprissero la busta come a “C’è posta per te” dal quale viene mutuato tutto il campionario della disperazione, lacrime umide/a secco, recriminazioni e attribuzioni di colpe di vario genere e tipo, dai tradimenti alle gelosie.
A fare da narratrice è Simona Ventura, la cui esperienza si nota nella colloquialità del racconto, una presenza esterna non invasiva e dai toni equilibrati che rappresenta una delle due note positive del programma. L’altra nota è la scrittura della trasmissione, che non lascia nulla al caso, ma anzi è minuziosamente curata e trasuda perfidia da tutti i particolari.
A vedere l’esito di alcune storie, le due prime (che a nostro avviso sarebbero naufragate anche senza il contributo televisivo), si ha la netta sensazione che faccia più ascolto la scelta della separazione che la possibile ritrovata unione e che, appunto, la costruzione della vicenda sia orientata in tale verso. Al netto di quanto sopra, però, lo spettacolo al quale si assiste non è dei migliori, ma rappresenta la somma di quelle miserie che vengono fuori nelle liti coniugali, in cui l’amore di un tempo è direttamente proporzionale alle situazioni che vengono reciprocamente rinfacciate.
Lo spettacolo dei sentimenti alla deriva è desolante. Rattrista constatare che, nonostante anni trascorsi insieme, le persone non abbiano maturato quella confidenza e quella sicurezza che dovrebbe portare se non alla comprensione, quantomeno al dialogo e a una serena esposizione dei disagi e delle loro problematiche e che, in tv, siano pronte a qualsiasi compromesso senza pudore.
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