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Gianluca Vacchi, "Mucho Mas": ricchezza di location e povertà di contenuti

Gianluca Vacchi

Bella la forma, povero il contenuto. Certo, le parole povero e Gianluca Vacchi rappresentano un ossimoro, ma o trovate la forza per vedere su Prime “Mucho Mas” o vi accontentate della nostra opinione. Il personaggio Vacchi è noto ai molti suoi follower di Instagram e Tiktok, gli stessi follower che hanno chiesto a Prime il ritiro della docuserie a seguito della denuncia di una ex collaboratrice domestica. La persona Vacchi è un imprenditore che, nel documentario afferma di essersi fatto da sé, (non si capisce, però, se prima o dopo essere nato in una famiglia ricca) e spiega che ha improntato la sua esistenza al divertimento, per non annoiarsi, alla cura del corpo, per non ammalarsi, alla ricerca dell’estetica, per mantenersi giovane.

Per raggiungere questo risultato Vacchi si alza alle 6 e si fa altre due ore di sonno nella camera iperbarica, poi si dedica a 4 minuti di crioterapia a -180° e infine si sottopone ad una intensa seduta di flessioni. Il lato inconsapevolmente comico è che lui definisce tutto ciò un sacrificio, evidentemente ignorando l’autentico significato della parola «sacrificio».

La bellezza della forma, della quale abbiamo detto all’inizio, sta nelle immagini delle sue ville lussuosissime, nelle quali tutto è contraddistinto dal monogramma GV come fosse un titolo nobiliare, nel montaggio del programma che mostra in rapida successione (giusto perché l’agenzia delle entrate non si soffermi troppo) aerei privati dotati di ogni comfort, auto prestigiose, feste e discoteche nelle quali Vacchi si esibisce come dj, e tutto un apparato scenografico da grande bellezza vacchiana.

La povertà dei contenuti si rivela, però, nel tentativo di strumentalizzare eventi normali della vita spacciandoli per sentimenti unici, come se il pianto e l’emozione per la nascita della figlia, l’apprensione per un problema di salute della neonata, l’amore per la compagna dovessero rappresentare la sua enorme bontà e sensibilità per far passare in secondo piano la ricchezza nella quale nuota. Dimentica Vacchi che la compagna ha partorito in una clinica svizzera e non nel reparto ostetricia dell’ospedale “Beata santa con bambino in braccio”, che ha risolto il malanno dell’infanta senza neanche l’impegnativa del medico di base.

Ora, premesso che essere ricchi di famiglia non è un disvalore e neanche essere vanitosi è fatto sanzionabile, bisogna capire se Vacchi, oltre al suo fisico tatuato, surgeli anche altre cose delle persone che sono a suo servizio, perché quello sì che apparirebbe segno di vera povertà che fa scomparire persona e personaggio.

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