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"La Mantide”, il volto femminile del male e del sadismo

La miniserie francese, dopo il debutto su Netflix nel 2017, approda da stasera su Canale 5

Efferati delitti, ma anche barlumi di umana sensibilità per la protagonista de “La Mantide”, miniserie francese in sei puntate prodotta da Septembre e TF1 Productions, che, dopo il debutto su Netflix nel 2017, approda da stasera e domani su Canale 5 (ore 21.20) per tre prime serate da due episodi a testa (l’ultima andrà in onda il 5 settembre).

Mix fra thriller, poliziesco e dramma familiare, la trama propone un altro lato della bellezza femminile, quella che diventa tramite per il male, attraverso la storia di una temuta assassina, soprannominata “la mantide”, che ha ucciso uomini con ferocia e sadismo e sta scontando l’ergastolo in un carcere segreto di massima sicurezza. La polizia oggi chiede il suo aiuto per catturare un serial killer che la emula in ferocia e modalità omicide.

Nei panni della protagonista Carole Bouquet, l’attrice francese dal viso angelico e dai bellissimi occhi verdi – icona del cinema grazie a film cult come “Il cappotto di Astrakan”, “Solo per i tuoi occhi” e “Troppo bella per te!” - che diventa Jeanne Deber, serial killer dallo sguardo glaciale e inquietante. La donna accetta di collaborare con la polizia, a patto di poter entrare in contatto con il figlio Damien (Fred Testot), poliziotto, che da 25 anni l’ha cancellata dalla sua vita. Una verità sconosciuta a tutti, tranne che al Commissario Dominique Ferraci (Pascal Demolon), autore della proposta e, a suo tempo, dell’arresto della donna. Un aspetto romantico della temuta mantide, quest’ultimo, che pare sia stato fondamentale per convincere la Bouquet ad accettare il ruolo.

“La Mantide” si presenta così come un noir intrigante e insolito, con una donna protagonista; ma è anche una storia dalla forte caratterizzazione psicologica, in cui i personaggi vengono colti nei loro punti deboli, quelli che li rendono umani e sofferenti. Interessante la caratterizzazione del figlio della mantide, Damien, diventato poliziotto per espiare le colpe della madre. L’uomo accetta di collaborare per tener fede al suo ruolo e fermare il serial killer. Ma l’incontro con lei farà riemergere sensazioni da lui tenute a bada da tempo. Tanti colpi di scena nello sviluppo della trama, dettagli cruenti e importanti novità sveleranno inaspettate verità. E, forse, in fondo al tunnel, un barlume di speranza.

La serie è stata girata nell’autunno del 2016 ad Arcuei e a Château de Villette (Condécourt). A Clichy-la-Garenne si sono svolte le riprese della casa di Damien, mentre nel castello di Château de Villette è stata creata la residenza dove la protagonista si fa trasferire. Nel cast anche Manon Azem, Eloide Navarre, Jaques Weber e il piccolo Maleaume Paquin, che interpreta Damien da bambino.

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