Massimiliano Gallo, che tipo Malinconico! Su Rai1 il nuovo personaggio dai romanzi di De Silva
Non giallo classico, ma originale e divertente legal dramedy, «Vincenzo Malinconico. Avvocato d’insuccesso», su Rai1 dal 20 ottobre per quattro prime serate, porta sullo schermo l’iconico personaggio dei romanzi di Diego De Silva, editi da Einaudi. Lo interpreta l’attore napoletano Massimiliano Gallo («I bastardi di Pizzofalcone», «Imma Tataranni – Sostituto procuratore»), al suo primo ruolo da protagonista assoluto, diretto da Alessandro Angelini. Personaggio alquanto buffo, Malinconico è un avvocato civilista precario tanto nella professione quanto nel privato, con un portafoglio clienti poco sostanzioso, cause poco impegnative (lavora prevalentemente per amici e parenti) e una condizione di marito “semi-divorziato”, ancora legato all’ex moglie Nives (Teresa Saponangelo) pur corteggiando la giovane collega Alessandra (Denise Capezza). Un uomo irrisolto dalle tante sfaccettature, che Gallo ha voluto fortemente interpretare: «Malinconico lo sento molto mio – ha detto in conferenza stampa – è un antieroe che non si preoccupa di vincere, un precario della vita: sul lavoro, nei sentimenti, come padre, sebbene molto amato dalla ex suocera (Assunta, interpretata da Lina Sastri). È un personaggio che mi sono cucito addosso e vissuto, e con Diego De Silva ci siamo divertiti a indossarlo sempre di più, con la valigetta, tipica dei grandi avvocati, che stringe al petto come una coperta di Linus». Un classico avvocato dalle cause perse, quindi, ma dall’animo fanciullesco. La sua insicurezza piace alle donne, ma lui non riesce a darsi totalmente a nessuno, e nemmeno a confidarsi con qualcuno, tanto da condividere i suoi pensieri fuori tema e talvolta geniali con un amico immaginario (Carlo Massarini, volto del programma cult “Mister Fantasy”, nei panni di se stesso). Per Diego De Silva, autore della sceneggiatura assieme a Massimo Reale, Valerio Vestoso e Gualtiero Rosella, Malinconico non poteva che essere interpretato da un attore come Gallo, capace di abbracciarne la complessa personalità: «La difficoltà di adattamento stava nella pluralità dei registri del personaggio, perché Malinconico riesce ad essere nello stesso tempo stupidamente depresso e stupidamente felice; intelligente e riflessivo così come stupido e fuori tempo. Tutto questo nello stesso personaggio e spesso nella stessa battuta. Ed una simile specificità si può solo reperire nella macchina attoriale di Massimiliano (reduce dalle riprese di “Filumena Marturano”, dove interpreta Domenico Soriano), che possiede il grande talento di saper scivolare su vari registri». Infatti la fiction ne ingloba diversi, come conferma il regista Alessandro Angelini: «La scrittura di Diego è piuttosto complicata, perché ti obbliga ad agire sui registri della commedia, del drammatico, dell’ironico, del surreale, come se dovessi continuamente nutrire sul set questa scrittura, che non è mai ferma, si trasforma continuamente». Modello della serie la grande commedia all’italiana, in particolare il cinema di Nanni Loy. «Malinconico è come si dice oggi interconnesso, ma a un livello arcaico, perché rifugge il contatto con gli altri, e ne è allo stesso tempo conquistato – puntualizza Angelini – Questo mi ha ricordato il film di Loy “Mi manda Picone”, dove il protagonista è sempre preso e portato altrove. Malinconico richiama le atmosfere di quel grande regista non valorizzato abbastanza e mi piaceva l’idea di rifarmi a lui, al punto da dedicargli su un ciak la scena di un funerale che diventa comico». Nel cast della serie, che è stata prodotta da Rai Fiction e Viola Film, anche Francesco Di Leva, Chiara Celotto, Francesco Cavallo e, in due partecipazioni speciali di puntata, Michele Placido e Gianfelice Imparato.