Cicerone già lo aveva previsto, e pensare che non c’era neanche la televisione, ma il suo «De senectude», dialoghi sulla vecchiaia ispirati dalla serenità e dall’età di Catone il Censore – che al tempo aveva solo 83 anni – , potrebbero essere un ottimo spunto di riflessione per la nuova tendenza tv e le problematiche delle quali è portatrice sana. Il caso ultimo in ordine di tempo è quello di Memo Remigi, allontanato con disonore dalla Bortone, ma la stessa Iva Zanicchi si è resa recentemente protagonista di vari episodi durante «Ballando con le stelle», insistendo a raccontare barzellette prive di humor ma cariche di doppi sensi. Sono note anche le intemperanze di Ornella Vanoni sia nelle vesti di giurata qualche anno addietro che nella sua recente esibizione all’Arena di Verona e se parliamo di Mara Maionchi, non c’è dubbio che il vocabolario si arricchisce di espressioni sempre nuove, sia da sola che in comitiva con Orietta Berti e Sandra Milo, con le quali ha condiviso una avventura in giro per la Spagna. Per questo siamo convinte che, così come esiste un codice di autoregolamentazione sulla Tv e i minori, dovrebbe essere varato un analogo protocollo a tutela degli anziani e del loro utilizzo in programmi di varia natura. Vero è che l’età media si alza e non si capisce bene quale sia la soglia “de senectude”, ma la nostra impressione si basa sull’impiego che si fa delle vecchie glorie tv. Senza ipocrisia, l’anziano in tv fa share, soprattutto nei programmi generalisti, tanto più laddove il personaggio rivela una inaspettata carica di simpatia che lo pone al centro dell’attenzione. Così deve essere stato per Memo Remigi, in questi ultimi anni inviato a Propaganda live, ballerino in quota terza età a Ballando con le stelle, protagonista di Nudi per la vita, ospite fisso fra gli affetti stabili del pomeriggio di Raiuno, e che, galvanizzato dalle offerte televisive, si è lasciato andare a manifestazioni inopportune nei confronti di altra ospite del programma. Esaltati dalla seconda vita artistica che la tv offre, taluni personaggi avanti negli anni assumono quasi una nuova identità che sguazza nella liberatoria della loro età, come se potesse essere loro concesso tutto sol perché sono anziani. Insomma, un tempo la vecchiaia, col suo carico di esperienze, coincideva con la saggezza e l’equilibrio, ora rappresenta, per alcuni, quasi un lasciapassare per comportarsi in maniera scomposta. E così, passano dalla gloria alla polvere televisiva. Per questo meritano di essere tutelati da sé stessi, regolamentando il loro “sfruttamento intensivo”.