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Da stasera su Rai 1 la sesta edizione di “Purché finisca bene”, la quotidianità in commedia

La serie è prodotta dal calabrese Agostino Saccà e Rai fiction

Pennacchi e Bocci

Sentimenti, piccoli e grandi problemi della nostra contemporaneità narrati con toni leggeri e la tipica verve da commedia nella sesta edizione del ciclo “Purché finisca bene”, da stasera su Rai1 con quattro prime serate. Un successo di critica e pubblico le precedenti edizioni, come ha ricordato in conferenza stampa Agostino Saccà, calabrese di Taurianova, produttore della serie assieme alla sua Pepito Produzioni e a Rai Fiction. «Fare commedia sentimentale è complesso – ha detto -. Questa nostra contemporaneità un po’ cinica ha perso l’innocenza, che è la base del rapporto col pubblico. In un momento storico caratterizzato da quel nichilismo che Nietzche definiva “l’ospite inquietante”, per riuscire a mettere in crisi il cinismo servono grandi scrittori capaci di innescare il sogno, facendo tacere la razionalità. Il miracolo di queste storie è proprio suscitare la nostalgia dell’innocenza».
Si comincia stasera con l’amore giovanile di “Diversi come due gocce d’acqua” (regia di Luca Lucini), con protagonisti Gaetano (Alessio Lapice), rampollo di una nobile famiglia napoletana, e Sharon (Chiara Celotto), ragazza di umili origini dal carattere deciso. Il 15 toccherà a “Se mi lasci ti sposo” (Matteo Oleotto), che narra la crisi sentimentale ed economica di una coppia di trentenni precari a un passo dal matrimonio. Sono Marco, scrittore fantasy inconcludente, e Giulia, maestra di sostegno, interpretati rispettivamente dall’attore palermitano Alessio Vassallo e da Sara Lazzaro. «Marco ha una forte connessione con noi attori che viviamo sempre in un mondo di fantasia, interpretando dei personaggi – ha detto Vassallo –. Lui vive a occhi chiusi e dorme a occhi aperti, tende a voltare le spalle alla realtà che è spesso cruda, e a rimanere nel suo mondo. In questo ciclo si ride tanto, ma ci sono temi centrali molto attuali, come il precariato nel nostro film in cui una storia d’amore risente delle difficoltà economiche: un rapporto a tempo indeterminato in un mondo dove ormai tutto ha una data di scadenza. Giulia e Marco tenderanno ad ignorare questa situazione, trovando un escamotage surreale per risollevarsi». Nel cast anche Marina Massironi (Agata, madre vedova di Giulia) e Pia Engleberth e Bebo Storti (Flora e Luigi, genitori di Marco).
La seconda occasione è invece il fil rouge de “La fortuna di Laura” di Alessandro Angelini, in onda il 22 dicembre, con Lucrezia Lante Della Rovere nei panni di un’arredatrice di successo che perde lavoro, casa e reputazione, a causa della sua relazione col marito di una cliente importante. Verrà ospitata dalla sua ex domestica Agnese (Emanuela Grimalda), che vive col fratello Fabrizio (Andrea Pennacchi). Gran finale il 29 con “Una scomoda eredità” (Fabrizio Costa), con la partecipazione di Cesare Bocci, dove Euridice Axen e Chiara Francini saranno rispettivamente le nemiche-amiche Diana e Gaia, orfane di due amanti sessantenni morti in un incidente stradale, che hanno lasciato in eredità alle figlie una villa sull’Isola di San Pietro, in Sardegna. Co-protagonista di quest’ultimo film l’attore calabrese Cristiano Caccamo, di Taurianova, nei panni del sub Max, che farà perdere la testa a Gaia: «È un personaggio sensibile e leale, messo in discussione all’inizio anche dalla stessa Gaia, con la quale ha un rapporto d’amore sia paterno che passionale e si troverà a risolvere alcune situazioni strane nel corso della storia».
Nei casti dei quattro film del ciclo anche Thomas Trabacchi, Paolo Calabresi, Cesare Bocci e Raiz. “Purché finisca bene” è prodotta col supporto della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura.

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