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“The good mothers”, la serie sulle donne di ’ndrangheta al Festival di Berlino

Il mosaico di vicende di un gruppo di donne nate in famiglie di ’ndrangheta o entrate nei clan come mogli, che hanno avuto il coraggio di affrancarsi dall’ambiente criminale anche a prezzo della vita: le ha raccontate il giornalista inglese Alex Perry nel suo bestseller “The good mothers” premiato dalla Foreing Press Association. Ne è stata tratta la nuova serie originale italiana targata Disney+, che sarà in concorso nella sezione “Berlinale Series” alla 73esima edizione del Festival internazionale del Cinema di Berlino (16-26 febbraio). La serie è candidata al “Berlinale Series Award”, premio istituito quest’anno e il primo dedicato alla serialità nella storia del Festival.

“The good mothers”, che dopo Berlino arriverà su Disney+, è interpretata da Gaia Girace (L’amica geniale) nel ruolo di Denise Cosco, Valentina Bellè (Catch-22, I Medici) nei panni di Giuseppina Pesce, Barbara Chichiarelli (Suburra - La serie, Favolacce) è Anna Colace, Francesco Colella (Trust ZeroZeroZero) ha il ruolo di Carlo Cosco, Simona Distefano (Il Traditore) è Concetta Cacciola, Andrea Dodero (Non odiare) dà il volto a Carmine. Chiude il cast Micaela Ramazzotti, vincitrice di un David di Donatello e 4 Nastri d’argento, nel ruolo di Lea Garofalo assurta agli onori della cronaca per aver testimoniato contro il marito, Carlo Cosco (Colella).

Composta da sei puntate, la serie racconta la storia di una magistrata, Anna Colace (Chicchiarelli), che ha l’intuizione di attaccare la ’ndrangheta facendo leva sulle sue donne, le mogli e le madri dei boss, figure da sempre marginalizzate con oppressione e violenza dal sistema estremamente patriarcale dell’organizzazione criminale. L’indagine di Anna inizia con l’agghiacciante scomparsa di Lea Garofalo che aveva testimoniato contro il marito Carlo Cosco per sfuggire alla sua morsa e iniziare una nuova vita con la figlia Denise (Gaia Girace). Man mano che Anna si addentra nel torbido mondo della ’ndrangheta, scopre le potenti storie di Giuseppina Pesce e Concetta Cacciola, due donne molto diverse ma legate da un drammatico passato, da una vita vissuta in un contesto oppressivo e soffocante e dal desiderio di garantire a se stesse e ai propri figli un futuro migliore, così come aveva tentato di fare Lea. Queste donne dovranno quindi combattere contro le loro stesse famiglie per il diritto a sopravvivere e a costruire un domani per se stesse e per i loro figli.

Le riprese, con il sostegno di Calabria Film Commission, si sono svolte su un set blindato. Dopo Berlino potremo vedere la serie su Disney+ e riconoscere nelle scene alcuni dei luoghi più rappresentativi della città dello Stretto.
Basato sul libro del giornalista Alex Perry e adattato per lo schermo da Stephen Butchard (Bagdad central, The last kingdom), il progetto vede la regia di Julian Jarrold, nominato ai Bafta e agli Emmy (The crown, Becoming Jane) e della premiata Elisa Amoruso (Sirley, Chiara Ferragni: Unposted). The good mothers è prodotta da Juliette Howell e Tessa Ross per House productions (Brexit: The Uncivil War) e da Mario Gianani e Lorenzo Gangarossa per Wildside (L’amica geniale, Anna), gruppo Fremantle.

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