Sabato 23 Novembre 2024

La nuova Rai, dal ritorno di Insegno all'incognita Fiorello: presentato il nuovo palinsesto

L’incognita riguarda Fiorello e il suo varietà di strada, Viva Rai2, rivelazione dell’ultima stagione. Le conferme sono legate soprattutto ai cavalli di battaglia, a cominciare dal 'Tale e quale show' di Carlo Conti e 'Ballando con le stelle' di Milly Carlucci. Non mancheranno, comunque, ritorni e novità, tra cui Pino Insegno, Max Giusti e Ale e Franz. Riparte così l’offerta di intrattenimento della Rai, presentata ieri a Napoli con i nuovi palinsesti per la stagione 2023-2024. Accanto ai cavalli di battaglia, si sperimenta con nuovi volti e format, in particolare su Rai2, che punta al pubblico più giovane. Resta nella programmazione 'The Voice Kids', condotto da Antonella Clerici, mentre debutta in prima serata, con due appuntamenti, il 30 settembre e il 7 ottobre, 'Reazione a catena' con Marco Liorni. Conferma anche per 'Ciao Maschio', il sabato su Rai1, con Nunzia De Girolamo. Non mancherà neanche l’appuntamento con Sanremo Giovani, condotto da Amadeus, che sarà protagonista anche di un altro momento di intrattenimento musicale, 'Arena Suzuki dai '60 ai 2000', in onda dall’Arena di Verona. Amadeus rivestirà i panni di dj e farà ballare il pubblico con la musica degli ultimi decenni. Lo showman tornerà poi con il Capodanno di Rai1, che quest’anno andrà in Calabria. Restano in palinsesto le prime serate con Stefano De Martino, che torna anche in seconda serata con il 'Bar Stella'. Conferma anche per i format di successo, da 'Il Collegio' a 'La Caserma', passando per 'Boomerissima', condotto da Alessia Marcuzzi. Nell’access prime time di Rai2 arriverà Pino Insegno con il game-show 'Il Mercante in Fiera'. Dal primo gennaio, poi, passerà su Rai1 con l’Eredità, al posto di Flavio Insinna. Il martedì e mercoledì, dal 26 settembre al 24 ottobre, tornerà 'Belve' di Francesca Fagnani. Nei nuovi palinsesti Rai torna anche Roberto Saviano con 'Insider, faccia a faccia con il crimine', in onda da novembre il sabato in prima serata su Rai3. È il programma - andato in onda fino a marzo 2022 - in cui l'autore di Gomorra si trova faccia a faccia con le organizzazioni criminali incontrando persone che, per motivi diversi, le hanno vissute dall’interno. In questa seconda stagione, collaboratori di giustizia, testimoni e giornalisti minacciati dalle mafie sono le porte di accesso al mondo oscuro del crimine italiano e straniero. Roberto Saviano guida il racconto ricostruendo i contesti in cui la storia dei protagonisti ha preso forma, anche grazie a prezioso materiale di repertorio. Racconto e intervista si fondono poi per portare lo spettatore a scoprire da vicino, in ogni puntata, l’universo sotterraneo del crimine.

Monica Maggioni per sostituire Lucia Annunziata

Maggioni prende il testimone dell’Annunziata alla conduzione di 'In mezz'ora', nel primo pomeriggio della domenica su Rai3. Al format classico si aggiungerà una seconda parte, dedicata ai reportage e alle storie dal mondo. Per quanto riguarda il giornalismo d’inchiesta, c'è il passaggio di 'Report' alla domenica, per sostituire 'Che tempo che fa', dopo il passaggio di Fabio Fazio a Discovery. Le principali novità arrivano dal genere talk, con Francesco Giorgino che andrà in onda in seconda serata su Rai1 con 'XXI Secolo, quando il presente diventa futuro'. Su Rai2 debutta Facci con la striscia quotidiana 'I facci vostri', prima del tg delle 13. In seconda serata arriva Luisella Costamagna con 'Tango', programma di attualità e costume. Su Rai3, il lunedì in prime time, la novità è Nunzia De Girolamo, che condurrà 'Botta e risposta', anche se il titolo non è ancora definitivo.

Pino Insegno: "Per me parla la storia"

«Le polemiche? Non vedo polemiche. La polemica sarebbe rispondere. Anch’io leggo i giornali, mi diverto a sentire cose che non sono mai uscite dalla mia bocca. Ma devo dimostrare in campo quello che valgo, sono 40 anni che faccio questo mestiere». Pino Insegno è il volto forse più atteso tra le decine di talent che affollano il red carpet della serata dedicata alla presentazione della nuova offerta Rai, a Napoli, che lo vede tornare con un doppio impegno: a settembre nell’access prime time di Rai2 con 'Il mercante in fiera' e dal 1 gennaio nel preserale di Rai1 con 'L’Eredità'. «La mia storia è visibile a tutti, è quella che parla per me», sottolinea mentre gli si assiepano intorno cronisti e telecamere. E alla domanda se la premier Meloni gli abbia fatto l'in bocca al lupo, allarga le braccia e risponde con una risata. «Sono esattamente 40 anni, a giugno, dal primo provino. Garinei, Verde e Siena mi videro nell’Allegra Brigata e Bramieri ci scelse per fare il sabato sera di Rai1. Ora è il 2023, e mi sembra giusto ricordare anche le quasi duemila puntate con la Premiata Ditta». Il segreto, spiega, è affrontare gli impegni «non come se fosse l’ultima danza, ma come se fosse sempre la prima volta. Ho doppiato più di 400 film, la prossima settimana doppierò Jamie Foxx e lo farò come se fosse il primo giorno». Si tratta di «un modo rispettoso di porsi nei confronti del pubblico. Quando ero ragazzino mi guardavo intorno al semaforo rosso per capire se gli altri mi riconoscevano. 'Sì, sono io', pensavo. Sono come un bambino da questo punto di vista. Mi dispiacerà il giorno in cui non mi riconosceranno più». La sua vita «è stata sempre faticare, dimostrare. Faticai anche al primo provino da doppiatore, perché ero considerato un comico. Anche quando iniziai a fare il presentatore, a condurre i quiz, mi facevano notare che ero un comico. Ho sempre cercato di fare del mio meglio e non ho mai sbagliato: anche allo Zecchino d’oro, e ne ho fatti quattro, ho centrato il record di ascolti. L’importante è fare bene il proprio mestiere, la gente ti vuole bene a prescindere, non è che uno lavora in teatro solo perché conosce il padrone del teatro». Nessun ritorno clamoroso, dunque, sottolinea: «Il preserale? L'ho già fatto, non è passato molto tempo da quando ho condotto 500 puntate di Reazione a catena. E la prima serata di Rai1 la conosco bene... Ho fatto anche Pronto chi gioca, Domenica in, quest’anno raggiungerò le duemila puntate in tv». L’obiettivo del Mercanteinfiera su Rai2 è «portare l’attenzione su una rete che magari in questo momento non brilla: l’idea ci era venuta con il compianto Ludovico Di Meo, per provare a fidelizzare un pubblico alternativo al Tg1 e al Tg5. E il Mercante, che ha avuto successo sulle reti Mediaset, ci sembrava il format giusto. Siamo come una squadra che non lotta per lo scudetto o per le coppe, ma punta a fare un buon campionato». A gennaio poi all’Eredità prenderà il posto di Flavio Insinna: «È un passaggio di testimone. Ma nessuno si è mai chiesto dopo 500 puntate di preserale perché non ci fossi più io...».

L'incognita Fiorello: "Faremo di tutto per riaverlo"

È stato il programma rivelazione dell’ultima stagione, con un ascolto medio di oltre 800mila spettatori e picchi di 1 milione e uno share del 16.6%, arrivato a sfiorare il 20%. Ma Viva Rai2!, il morning show di Fiorello che ha rivoluzionato il mattino della seconda rete e il linguaggio tv, nei nuovi palinsesti della Rai presentati oggi a Napoli non c'è. Non appare nel video emozionale che apre l'evento, né viene citato tra i titoli della nuova offerta. Il problema sono ancora le resistenze dei condomini di via Asiago agli schiamazzi in orari antelucani e l’Ad Rai Roberto Sergio è pronto a mettere in campo tutte le due doti di mediatore «per far sì che Rosario possa tornare in onda a novembre». «C'è il tema di via Asiago, una strada dove ci sono palazzi abitati. Io e il mio staff stiamo ragionando per trovare una soluzione, una sintesi che consenta di riprendere la trasmissione a novembre. L’azienda lo vuole fortemente e faremo di tutto perché ciò possa accadere», sottolinea Sergio, ribadendo la sua stima per lo showman. Del resto, Fiorello ha fatto capire da tempo che non intende cambiare la formula dello show: «Potrebbe avere tutti gli studi che vuole - spiega l’Ad - ma il successo del programma è legato al fatto che si fa sull'asfalto, sulle strisce, in messo alle case. Fa parte del Dna del programma: se non può essere così, bisognerebbe pensare ad altro, ma Fiorello non ha intenzione di farlo». «Lui spera che le mie doti di mediatore possano avere successo - sorride l’Ad della Rai -. Certo, da condomino qualche problema me lo porrei, ma avere quelle case che possono diventare oggetto di culto, vuol dire magari vederne aumentare il valore».

Sergio, "TeleMeloni? Non era giusto nemmeno dire TeleKabul"

TeleMeloni? «Sinceramente non mi riconosco in quei titoli. Siamo abituati a leggere valutazioni diverse da parte dei colleghi della stampa. Chiamarla TeleKabul non era giusto prima, come oggi non penso ci sia questa caratterizzazione di destra o di centrodestra della Rai». Così l’ad della Rai, Roberto Sergio, rispondendo a una domanda dei giornalisti, a Napoli. «Tutti insieme, con i colleghi che hanno anche loro una visione pluralista, siamo in grado di poter rispondere che quei titoli non ci riguardano», conclude Sergio.

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