
Ha sentito «un po'» la mancanza della tv, ma «l'ho guardata attentamente: la fiction è buona, mentre l'intrattenimento è la parte più sofferente, è rimasto immobile. Tranne Fiorello che ha innovato». Così Renzo Arbore in una intervista a Repubblica. «Il varietà - aggiunge - non c'è. Tutti format garantiti, il rinnovamento non lo vedo». Rispetto al caso di Viva Rai 2, Arbore commenta: «Fiorello è stato geniale, ha inventato una formula. Non solo rassegna stampa, ma ospiti, balletti; un vero varietà. Penso che non sia difficile trovare un’altra location, così la gente può dormire e lui può continuare a farlo in strada, l’aspetto che contraddistingue lo show. Ha scoperto un altro modo di fare varietà con i turisti e i curiosi, è quasi un dietro le quinte, la gente vede cose nuove. Un’ottima trovata».
In tv lo showman afferma di avere apprezzato «il tavolo di Fabio Fazio, la leggerezza del talk show. Mi è dispiaciuto sia andato via dalla Rai, ma il pubblico lo ritroverà», mentre dei Sanremo di Amadeus dice «tutto il bene possibile. E’ stato bravissimo: nuovi cantanti, pubblico giovane». «Torno alle radici in Rai - dice ancora - sono amico delle Teche e del direttore Andrea Sassano; con Gegé Telesforo prepariamo un programma di 'antiquariato musicale', dobbiamo trovare il titolo. Lamento che molti amici scomparsi non siano stati ricordati come si doveva, a partire da Gigi Proietti. Mi è dispiaciuto per Raffaella Carrà e per Gianni Minà. Mi piacerebbe che ci fosse più attenzione nei confronti del tesoro della Rai, il repertorio. Sogno una rete dedicata all’intrattenimento del passato senza rimpianti, per educare il pubblico».
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