Barbara D’Urso era pronta a ricominciare, ma non è più la padrona di casa di Pomeriggio 5, un programma che ha contribuito a creare. L’ex volto di punta di Mediaset, 66 anni, ha scelto non a caso il 1 settembre per salutare per un’ultima volta il suo amato pubblico di Canale 5 con un lungo post su Instagram in cui ripercorre i suoi 15 anni alla guida di Pomeriggio 5, ponendo di fatto fine a una pagina di televisione che, per quanto controversa, è senz'altro riuscita a scrivere, nel bene e nel male, la storia dell’intrattenimento di casa Mediaset. Un addio accompagnato da ricordi e puntualizzazioni e in cui non manca di salutare la nuova conduttrice, la giornalista Myrta Merlino.
"Tra pochi giorni prenderà il via la 16esima edizione di Pomeriggio5, la prima senza di me- scrive Barbara D'Urso - Ho creato e curato con amore quel programma per 15 anni ed è per me motivo di orgoglio che un programma nato, cresciuto e identificato con me, vada avanti mantenendo lo stesso nome. Era il 1 settembre del 2008 quando io e Claudio Brachino, allora direttore Videonews, inventammo prima Mattino5 e poi Pomeriggio5, nonché Domenica5. È stata un’avventura straordinaria, che mi ha permesso di portare avanti battaglie sociali, di intervistare tutti i leader politici fino all’ultima campagna elettorale, di informarvi e tenervi compagnia durante i mesi bui della pandemia. Con dedizione e abnegazione sono stata per 15 anni al completo servizio dell’azienda, seguendo le loro indicazioni fino all’ultima puntata di quest’anno, senza mai saltare un solo appuntamento.
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Qualunque cosa sia accaduta nella mia vita, io ero lì, ligia soprattutto all’impegno, per me inviolabile, che ho assunto con voi. Abbiamo fatto tutto questo con un piccolissimo budget, che fin dall’inizio di questa avventura straordinaria è stata la mia forza in azienda, puntando alla massima resa con la minima spesa. Non è stato sempre facile ma Pomeriggio5 era la mia casa e i sacrifici li ho fatti col sorriso, anche quando siamo stati costretti ad andare in onda senza pubblico, dal centro di produzione che era una cattedrale nel deserto durante i lockdown, per poi proseguire così per due anni e mezzo. Mi sono messa sull’attenti quando mi è stato dato uno studio molto più piccolo e condiviso con i telegiornali, e non solo, che mi obbligava a registrare gli ultimi due blocchi velocemente nel pochissimo tempo disponibile prima della diretta, per poter lasciare puntualmente lo studio a Studio Aperto alle 18.25. Ennesima limatura nella durata, che nelle ultime due stagioni è stata ridotta all’osso (per motivi ancora oggi a me oscuri). Negli ultimi due anni siamo stati costretti a partire mezz’ora dopo rispetto alle stagioni precedenti e dopo una soap che ci lasciava un traino del 9/10%".
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