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Pomeriggio Cinque, Myrta Merlino e il “fantasma” di Barbara D’Urso

Cosa ci sarà scritto nel contratto fra Mediaset e Myrta Merlino? Non imitare la D’Urso ma cerca di non perdere i suoi telespettatori? E, soprattutto, l’impostazione del nuovo “Pomeriggio Cinque” era quella che si aspettava Piersilvio Berlusconi? Le domande sorgono spontanee dopo le prime due puntate del programma, ora appunto affidato alla ex conduttrice de “L’aria che tira” , che Barbara D’Urso ha condotto per 15 anni prima di essere rimossa per aver peccato reiteratamente di trashitudine aggravata da futili motivi di audience.

La repentina sostituzione alla regia dopo la prima puntata, da Ermanno Corbella – voluto dalla stessa Merlino – a Francesco Bianca, con evidenti cambi di inquadrature, è la spia di una mancanza di organizzazione, come se tutti coloro che lavorano al programma non avessero le idee ben chiare su come regolarsi e che direzione imprimere a una trasmissione fortemente marcata dalla lunga conduzione della D’Urso.

Non abbiamo dubbi che l’operazione di riadattamento da una costruzione televisiva improntata sulla familiarità e su una fastidiosa pseudo complicità fra la D’Urso e il “suo” pubblico, a una impostazione più sobria e meno fintamente empatica, sia lunga e complicata, per questo riteniamo assolutamente provvisorio questo primo approccio al nuovo corso della trasmissione.

Certo è, però, che le prime puntate mostrano tutt’altro che un determinante cambio di rotta. Potrebbe ovviamente, essere una strategia, nel senso di non fare avvertire un netto distacco al pubblico di riferimento del pomeriggio di Mediaset, conducendolo lentamente a una modalità più consona alle corde della Merlino. Quello che abbiamo visto, comunque, non fa ben sperare, nel senso che, non pare esserci stato il passaggio dal pettegolezzo “formato cronaca” alla informazione di alta qualità che ci aspettavamo e, che, aveva motivato Piersilvio nella scelta della Merlino.

I fatti raccontati rimescolano, infatti, improduttivamente, la cronaca e in alcuni casi sollecitano la morbosità, come nella migliore tradizione D’Ursiana. Quando poi si passa alla cronaca rosa, attingendo ai casi dell’estate, bisogna anche stare attenti agli svarioni degli ospiti. E se proprio dobbiamo dirla tutta Myrta Merlino sembra aver smarrito quella sorta di allure di compostezza e autorevolezza, priva di smancerie, che la contraddistingueva, per vagare alla ricerca di una nuova se stessa. Oscilla fra uno stile alla Matano, che presto sarà il suo competitor e cerca di non allontanarsi troppo da colei che l’ha preceduta, ma non ha ancora preso bene le misure del suo ruolo in Mediaset.

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