«Baudo figura di riferimento per tutti i siciliani che hanno intrapreso la carriera, il suo compleanno è come Natale. Facciamo due cose diverse, l’erede di Pippo Baudo non sono io è Amadeus. Non mi prese in un provino dicendo che dovevo fare altro». Lo dice Fiorello al direttore del Tg1 Gian Marco Chiocchi in Stasera parlo io, l’intervista subito dopo il Tg1 dal divano rosso di velluto di casa sua. «Oggi col politicamente corretto bisogna stare attenti a quello che si dice». Dove trovi la voglia ogni mattina? «Me lo chiedo pure io. C'è una magia. Come metti il primo passo sul palcoscenico sparisce tutto». Tutti ridiamo con Fiorello, chi ti fa ridere, chiede ancora Chiocci? ''La vita mi fa ridere. Non mi fanno ridere le cose che vedo ai tg, le guerre, i femminicidi, cose che ti rabbuiano la vita. Non ne parliamo perchè vogliamo essere la finestra di 45 minuti in cui si tiene alto il morale». Poi un salto nel passato nel 1990 quando doveva andare dietro le quinte del festival «ma mentre ero proprio là mi arrivò la notizia della morte del mio papà che era giovanissimo, aveva 58 anni. Fino ai 59 anni pensavo a lui, poi mi fa impressione pensare di essere più anziano da lui. Cantava, era spiritoso, ma faceva un altro mestiere stava nella guardia di finanza».
Oggi «il festival è tornato ai fasti del baudismo grazie ad Amadeus. Con lui non abbiamo mai litigato, non si può. Il colpo di fulmine dell’amicizia, è nata dal primo giorno in cui è nato». Il festival del covid «il ruolo più difficile è stato il mio e sono stato contento di averlo fatto. Il secondo in cui sono entrato ed ho finito di cantare, quella frazione di secondo di silenzio è stato il momento più brutto della mia carriera». Ci sarà il glass di VivaRai2 fuori dall’Ariston non posso andare sul palco se non l’ultima serata, non posso entrare in sala, sarò in cima alle scale o in platea, ci saranno delle mie foto con scritto 'non posso salire". Non sarò sul palco, posso avere ospiti pazzeschi nel glass a sorpresa che lui non sa. Sarà l’ultimo della serie? Si l’ultimo poi magari tra due anni torna». La politica? «Mi sono sempre tenuto fuori, telefonate di protesta non ne ricevo». «Per chi ho votato? Io faccio parte della vecchia guardia di comici, non ho mai saputo per chi votava Walter Chiari. Mi hanno chiesto di entrare in politica? Berlusconi ai tempi di Mediaset c'è stata qualche parola ...ma non ci ho mai pensato. Non sono mai stato alle feste di partito, lo fanno più i cantanti. Sono stato chiamato a destra e a manca mi sono tenuto pulito, io voglio fare spettacolo». «Per chi ho votato? Non ho un voto fisso. Se mi piace una persona voto per quella persona. Le ultime tre volte, ho votato due volte per uno schieramento e un’altra per un altro schieramento. Voto le idee non lo schieramento, ho cambiato quest’anno». Mai detto basta chiede infine Chiocci, ''lo dico sempre e sono arrivato alla mia età dicendolo ma questa volta sento che ci sto arrivando, siamo alle ultime battute».
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