La storia della calabrese Ida che s’incrocia con «La Storia». La serie in 4 puntate da stasera su Rai1
Quando si parla di una storia (con la "s" minuscola) che incrocia la Storia (con la "S" maiuscola), il pensiero va subito al romanzo capolavoro di Elsa Morante, uscito nel 1974 e considerato una delle opere contemporanee più importanti. L’Italia è ormai in guerra al fianco della Germania quando, in una giornata di gennaio del 1941, un soldato tedesco, scaricato a Roma quella stessa mattina per una breve tappa e capitato per caso nel quartiere di San Lorenzo, si mette alla ricerca di una casa chiusa, «non tanto per una voglia urgente e irresistibile, quanto, piuttosto, perché si sentiva troppo solo». È ubriaco quando incontra Ida Ramundo vedova Mancuso, una maestra elementare di origine calabrese, già madre di un adolescente. Nel vederlo, Ida fissa il giovane soldato tedesco «con occhio assolutamente disumano, come davanti all’apparizione propria e riconoscibile dell’orrore». Perché Ida è ebrea, sebbene sia stata battezzata, e quello è il suo segreto. L'adattamento televisivo de «La Storia» di Elsa Morante – soggetto di serie e soggetti di puntata di Giulia Calenda, Ilaria Macchia, Francesco Piccolo; sceneggiatura di Giulia Calenda, Ilaria Macchia, Francesco Piccolo e Francesca Archibugi; regia di Francesca Archibugi; con Jasmine Trinca, Elio Germano, Asia Argento, Lorenzo Zurzolo, Francesco Zenga e con Valerio Mastandrea; una produzione Picomedia in collaborazione con Rai Fiction, in collaborazione con Thalie Images – andrà in onda in quattro serate a partire da questa sera in prima visione su Rai 1 (ma il primo episodio è già disponibile su RaiPlay). La vicenda raccontata parte proprio da qui: dal discorso pronunciato a Trieste nel 1938, con il quale Benito Mussolini dichiara l'ebraismo «nemico del Fascismo», lugubre preludio alle leggi razziali. Nora, la mamma di Ida, ascolta turbata quelle parole alla radio e scrive alla figlia per rivelarle che loro sono ebree. A quel segreto, che porterà Ida ad avere sempre col mondo una relazione improntata a «una soggezione spaurita», se ne aggiungerà un altro, in quel giorno di gennaio del 1941. Il soldato tedesco, infatti, seguirà Ida in casa e la violenterà, lasciandola poi incinta di un bambino: Useppe. La guerra, prima, e il dopoguerra, poi, segneranno a fondo la vita di Ida e dei suoi figli.