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Comici in televisione? Ci pensano la Nove e Katia Follesa con “Comedy Match”

Saper far ridere è notoriamente più complicato che saper far piangere e non è un mestiere per tutti. Per i comici di professione, poi, sta diventando impresa sempre più difficile, soprattutto per la concorrenza (diremmo sleale) di outsider, ovvero i nostri politici, molti dei quali esternano senza preavviso nelle occasioni più disparate, spesso anche in contesti istituzionali, suscitando ilarità. Le imminenti elezioni europee, poi, hanno portato ad una proliferazione di pubblicità elettorali e vedere che alcune trasmissioni, per i loro momenti dedicati alla satira, hanno fatto ricorso a spot realizzati da candidati con altre finalità dimostra che i comici ormai fanno ridere a mezzo terzi.
La presenza della satira nel programma “serio” ormai è standardizzata e, comunque, è confinata nel commento sull’attualità, ma passata la stagione di Zelig e dei suoi derivati, trovare un programma che faccia della comicità il suo centro di interessi è diventato difficile. Ci ha provato Prime con «Lol, chi ride è fuori» e il suo concorso per emergenti, ma alla terza stagione, più le filiazioni natalizie, si è capito che il format alla lunga è ripetitivo.
Da qualche stagione, poi, su Raidue si segnala «Stasera tutto è possibile», che mette alla prova i personaggi ospiti con giochi ed esibizioni varie. Tuttavia, la trasmissione, che ha lanciato Stefano Di Martino come conduttore, si ferma sulla soglia del divertente concepito come ridicolo.
Chi invece, sta sperimentando è il Nove. Se la satira, ma meglio diremmo il commento politico/sociale, è ormai istituzionalmente affidato a Maurizio Crozza, la parte più ludica e comica nel senso vero e proprio ha ottenuto ottimi risultati con «Comedy match», che si è appena concluso. Il meccanismo del gioco è semplice, una gara fra 2 squadre formate da comici, che devono misurarsi con l’improvvisazione secondo un tema che di volta in volta viene proposto da Katia Follesa.
La forza di Comedy Match sta quindi nella capacità dei singoli di mettersi in gioco ricreando una canzone, un film, un ballo, con le indicazioni della conduttrice che, ovviamente, sono molto lontane dall’originale. Il risultato è stato quello di un programma veloce e senza troppi fronzoli, che mette in luce la bravura nell’improvvisazione e l’immediatezza nel trovare la battuta. Katia Follesa si mette al servizio dello spettacolo anche con un breve intervento ma, nel complesso, è un lavoro di gruppo che fa apprezzare le intenzioni di una rete sempre più al centro degli interessi dello spettatore.

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