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Alberto Angela: torno su Raiuno con Noos, dai segreti dei dinosauri a Star Wars

Le ultime novità sui dinosauri, che erano coperti di piume, i trucchi del mestiere dei restauratori, la vita quotidiana degli antichi romani, i dietro le quinte di film come Guerre Stellari o Indiana Jones: Alberto Angela è pronto a salpare con il nuovo viaggio di Noos - L’Avventura della Conoscenza, sette puntate di Rai Cultura dal 27 giugno alle 21.25 su Rai1. Un tuffo nella scienza e nelle scoperte di oggi, sulle tracce della nave, Noos appunto (intelletto in greco antico) con cui Piero Angela si lanciava nello spazio nel suo programma Viaggio nel Cosmo.

«Ripartiamo dai venti favorevoli che ci hanno accompagnato lo scorso anno, dall’apprezzamento del pubblico, dall’entusiasmo che coinvolge sempre tutta la squadra: è bello lavorare tutti sulla stessa onda», premette Angela, reduce dallo straordinario speciale Pompei, le nuove scoperte, realizzato in un unico piano sequenza, e dagli applausi dell’Arena di Verona in occasione della serata evento dedicata al canto lirico patrimonio Unesco.

Cuore del programma, anche quest’anno, le ultime novità nei campi della medicina, della genetica, delle neuroscienze, della biologia con un occhio all’archeologia, alla paleontologia, alle innovazioni tecnologiche, energetiche e ambientali.

«Parleremo anche di alimentazione, spiegando per esempio che un’'innocuà pizza margherita vale mille kilocalorie, tratteremo la sessualità. E poi avremo come sempre documentari sulla Natura, all’insegna della qualità assoluta. Avrà spazio anche la geopolitica: per qualcuno - sottolinea - è una scelta un pò forzata, ma è fondamentale per capire dove va il mondo, cosa c'è dietro scelte industriali o tecnologiche come quelle relative alle terre rare o al litio per i cellulari».

Saranno ospiti come Dario Fabbri e Carlo Lucarelli portare in studio momenti di riflessione sulla geopolitica e sui grandi enigmi legati alla scienza e all’investigazione. Torneranno gli interventi di esperti come Massimo Polidoro, per le fake news nell’informazione, Elisabetta Bernardi per l'alimentazione ed Emmanuele Jannini per la sessualità.

Mentre il filosofo della scienza Telmo Pievani ogni settimana partirà da una parola per approfondire la storia del pianeta e dell’evoluzione. Nello studio immersivo di Noos tornerà in ogni puntata Samantha Cristoforetti, per parlare delle prossime sfide nello spazio. E ancora giovani studiosi, dall’astrofisico Luca Perri alla fisica Giuliana Galati, dal chimico Ruggero Rollini all’astrofisica Edwige Pezzulli: «Sono i miei alleati - sorride Alberto Angela -, uniformi amiche che escono dalla giungla, pronti a combattere insieme contro l’ignoranza».

Se anche quest’anno Paola Cortellesi presterà la sua voce a un personaggio d’animazione che racconta storia ed evoluzione della scrittura ("dopo il successo che ha ottenuto, è un premio per noi"), tra le new entry c'è Gabriel Zuchtriegel, il direttore del Parco archeologico di Pompei: «Chiacchiereremo in studio su tabù, bon ton, regole sociali non delle classi agiate, descritte nelle fonti antiche, ma della gente comune». Una rubrica ad hoc sarà dedicata a un vecchio pallino di Angela, i dinosauri: «Con l’aiuto di un paleontologo stuzzicheremo la curiosità dei bambini ed ex bambini, tra miti da sfatare e nuove scoperte, in un viaggio nel mondo giurassico».

L’obiettivo di Noos, premiato dal Qualitel Rai con un ottimo indice (8.7), resta «fermarsi, approfondire, andare al cuore delle cose, con pacatezza e serenità. I dati si dimenticano, ma resta la cultura, la forma mentis, la voglia di farsi un’idea».

Un filo ininterrotto che, pur nelle diverse declinazioni, collega il programma con Ulisse, Passaggio a Nord Ovest, Meraviglie, Stanotte a: «Non sento la stanchezza - conclude l'instancabile Angela - perché sono il primo telespettatore, come uno di quei viaggiatori che esploravano il mondo sui velieri dell’800. E voglio segnalare ancora una volta il gruppo forte e motivato che lavora con me: sono impiegati Rai, che poi passano all’intrattenimento, alle serie, ma che riescono sempre a cogliere la bellezza del momento. A Pompei avevamo una finestra di due giorni per realizzare il piano sequenza. Dopo una notte insonne, l’abbiamo girato una prima volta ed è andata bene. 'Ma noi possiamo fare ancora megliò, mi hanno detto. E in onda è andata la seconda versione».

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