I giochi mortali affrontati dai protagonisti saranno ancora più spettacolari e il terzo capitolo arriverà nel 2025. Squid Game è una serie con cui il suo creatore e regista spera di tornare a mostrare come la società capitalistica di oggi «promuove un sistema competitivo che porta a un divario di ricchezza che crea perdenti» nel gioco. «Volevo che fosse uno specchio della nostra società, provando a spingere il pubblico a chiedersi se questo è davvero il futuro che vogliamo e provare a capire come cambiarlo. Inoltre, se eliminiamo i più deboli, dobbiamo iniziare a chiederci se davvero questo è il mondo che vogliamo».
Al Lucca Comics and Games sono sbarcati per un evento speciale il creatore, scrittore e regista di Squid Game Hwang Dong-hyuk e i protagonisti Lee Jung-jae e Wi Ha-Jun, che rispettivamente interpretano il protagonista Seong Gi-hun (il famoso numero 456, l'unico sopravvissuto al gioco) e Hwang Jun-ho (il numero 29, detective infiltrato alla ricerca del fratello scomparso).
I tre hanno parlato della seconda stagione della popolare serie coreana dei record che debutterà il 26 dicembre su Netflix in tutto il mondo. Sono stati necessari ben tre anni perché fosse pronta una seconda stagione. Assieme al secondo capitolo è stata girata anche la terza stagione, che arriverà a metà 2025, a soli sei mesi di distanza dall’uscita del secondo atto. Il regista ha ammesso: «Non ci saremmo mai aspettati questo successo. Per me, la differenza maggiore tra le due stagioni della serie starà nel percorso di Gi-hun. Si tratterà di una crescita fuori dal recinto del gioco, per poi ritornarvi con una consapevolezza maggiore. E aiutare a fermare tutto».
Hwang, rispondendo alle domande sul rapporto con l’Italia, ha rivelato di aver usato due canzoni italiane nella seconda stagione: «una è di Puccini, tratta da Nessun dorma nel primo episodio della seconda stagione, e ci sarà anche Con te Partirò di Andrea Bocelli. Una coincidenza incredibile che abbiamo iniziato a promuovere la serie in Italia». Visto che saranno i 100 anni dalla morte di Puccini.
Nella seconda stagione i personaggi - ha assicurato il regista - torneranno nella stessa isola e quindi ci sono delle stanze che «sono simili al passato, dal dormitorio alle scale, ma ci saranno anche posti nuovi così come giochi nuovi». Per quanto riguarda la storia che verrà raccontata nel secondo capitolo di Squid Game, si sa che questa volta si svolge tutto tre anni dopo la fine degli eventi del primo atto. Il giocatore 456 (cioè Gi-hun, il protagonista che è l’unico sopravvissuto) è ossessionato da un unico pensiero: vuole a tutti i costi trovare i responsabili dello Squid Game.
Si focalizza innanzitutto sull'uomo in completo a cui spetta il compito di reclutare i giocatori. Non appena riuscirà a trovarlo, un nuovo intreccio verrà innescato. Il personaggio di Lee rientrerà in scena con i capelli tinti di rosso intenso. Rispondendo alla domanda sulla scelta del colore dei capelli, risponde: «mi sono ispirato ai fumetti, arrivano da Slam Dunk, il mio manga preferito. L’idea era di simboleggiare che in quel momento Gi-hun non era più un personaggio normale, non un uomo come tanti. Significava che tornare indietro in quel momento non era più possibile».
Alle riflessioni si è unito Lee: «In verità non avevo mai chiesto in fase di lavorazione il significato del colore dei capelli. Poi hanno cominciato a chiedermelo e mi sono reso conto che le persone lo notavano. Per me è semplicemente il segnale di qualcosa di nuovo, il simbolo del coraggio».
Del personaggio di Jun-ho, l’attore Wi ne ha parlato così: "Spero che il pubblico seguirà il suo percorso che lo ha portato prima vicino alla morte, poi di nuovo alla vita. Anche lui è alla ricerca: sia del fratello, che di un modo per fermare il gioco». La terza stagione di Squid Game arriverà nel 2025. E sul possibile adattamento in America firmato da David Fincher, il regista risponde: «anche io ho letto con molto interesse l'articolo di Deadline. Non stimo molto Fincher, sarei curioso di vedere il risultato di un remake».
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