
In poche parole, “Miss Fallaci” la fiction in onda su Raiuno per quattro martedì, è una sorta di prequel, ovvero «quando la signorina Fallaci non era ancora la Signora del Giornalismo Oriana Fallaci ma sapeva che lo sarebbe diventata». Ed è un prequel non tanto e non solo perché si raccontano i suoi esordi nel mondo del giornalismo italiano, ma perché il doppio binario della narrazione segue nei fatti le sue esperienze nel mondo del cinema hollywoodiano, (del quale la Fallaci seppe realizzare un ritratto privo di sentimentalismi), e contemporaneamente, ha uno sguardo introspettivo sulla consapevolezza del suo essere singolare femminile e combattente.
Della giornalista scomparsa nel 2006, corrispondente di guerra, autrice di numerosi saggi e romanzi, si ricorda il carattere ruvido e che non faceva sconti, impetuoso nei modi e nella fierezza delle proprie idee portate avanti con determinazione, anche di fronte a interlocutori non particolarmente predisposti ad accettarle, come l’Ayatollah Khomeini di fronte al quale, nel corso di una intervista, non si fece scrupolo nello scoprirsi il capo. E la fiction molto si impegna nel ricostruire la genesi dell’indole della giornalista, forgiata da una madre sottomessa e che vede nella figlia il proprio riscatto di donna non realizzata, poi coltivata dalla stessa Oriana come contromisura necessaria per farsi valere in un mondo e in un’epoca che sottovaluta le donne e le relega a ranghi marginali.
Non dell’ambizione della giornalista si parla, ma della consapevolezza che la Fallaci ha del suo potenziale e dell’ingiustizia nel fatto che venga sottostimato, soprattutto quando si scontra con colleghi che sa essere inferiori a lei per qualità della scrittura e capacità professionale. Così il ritratto è quello di una giovane vorace di esperienze al di là delle evenienze, sfrontata al limite dell’arroganza, opportunista per necessità, incurante della sua stessa gioventù e del fatto che possa essere vissuta diversamente dal lavoro. Miss Oriana non è bramosa di emergere ma desiderosa di essere considerata nei meriti, al pari dei suoi colleghi uomini.
A dare il volto a Miss Fallaci è Miriam Leone, la cui bellezza esibita, non prevale sulla capacità di esprimere il carattere spigoloso del personaggio affidatole e che sa gestire con credibilità le tante sfumature di un orgoglio femminile. Una prova quella della Leone di gran lunga migliore della sua comparsata al Festival di Sanremo e nella quale ha dimostrato di non soffrire di timore reverenziale nei confronti del ruolo interpretato.
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