
Ospite a 'Da noi... a ruota libera', Stefano Accorsi ha raccontato gli inizi della sua carriera e la grande occasione arrivata grazie a Pupi Avati. Dopo essere stato bocciato al liceo, Accorsi si iscrisse a una scuola di teatro: "Un giorno mia madre lesse su un giornale che Pupi Avati cercava attori a Bologna. Mi feci fare un book fotografico, ma venne malissimo. Mi presentai lo stesso: al primo incontro eravamo in seicento. Lui mi fece domande strane, parlava del mio lavoro da bagnino… mi sentivo quasi a disagio, ma in fondo stavo già recitando. Dopo mi disse che avevo fatto il provino più brutto che avesse mai visto. Ma lo fece solo per farmi stare con i piedi per terra".
Accorsi, oggi protagonista di un film intenso dove interpreta un padre segnato da un dramma familiare, ha riflettuto anche sui giovani di oggi: "Viviamo in un'epoca di ipercontrollo. Poi ci lamentiamo che i ragazzi non sono autonomi. È difficile, ma bisogna trovare il coraggio di lasciarli vivere".
Caricamento commenti