
L’Eurovision song contest oltre a diventare un appuntamento fisso della tv è praticamente un corso annuale di aggiornamento in pacchianeria che solo in parte dipende dal Paese ospitante, perché sono i look dei partecipanti e le loro esibizioni a rappresentare la autentica evoluzione del trash dal quale tenersi alla larga. La Svizzera dove quest’anno si svolge l’Esc, a Basilea, oltre a Guglielmo Tell, la cioccolata e Roger Federer già in apertura ha voluto stupire dimostrando di avere più ballerini che mucche, ma è poi caduta sullo jodel per richiamare il suo concetto di musica di intrattenimento. Noi italiani in gara abbiamo due cantanti. Uno è Lucio Corsi, secondo classificato a Sanremo, l’altro è Gabri Ponte che, a Sanremo ci ha ossessionato con la sua “Tutta l’Italia” che, ora però concorre per San Marino, il ché sembrerebbe una contraddizione, ma in realtà si chiama marketing.
Ora è vero che siamo di parte, ciò non toglie che, per i nostri standard di sobrietà, l’esibizione di Lucio Corsi è stata la più raffinata e quella di Gabri Ponte la più coinvolgente. Ma, nello scorrere di cantanti rivestiti da carta da parati paillettata e innalzati su tacchi con lo stesso nulla osta delle costruzioni antisismiche, con performance che oscillavano da esibizioni ginniche a complessi giochi di luci che provocavano vertigini e senso di nausea, bisogna interrogarsi se la ricercatezza italiana sia stata percepita effettivamente come tale o piuttosto, a confronto di tutto lo spreco di trashitudine, sembravamo i parenti poveri senza idee per addobbi e allestimenti. Non parliamo poi delle canzoni, che, qui, anche Gabri Ponte, che con Il prestigioso “Da ba dee” ha venduto oltre dieci milioni di dischi, diventa Mozart. Pezzi musicali che sembravano partoriti negli anni 70 e sciacquati nell’elettronica, frastuoni senza armonia concepiti per prove audiometriche, insomma, un grandissimo casino.
Con uno spettacolo del genere, a commentare più che Gabriele Corsi e Big Mama, ci voleva la Gialappa. Non che i due non abbiano svolto bene il loro compito. Anzi. Ma Corsi, ormai da cinque anni delegato alla trasmissione, era sin troppo istituzionale, mentre la neofita Big Mama che, pure ha azzardato qualche battuta verace, a parte la sensibile inflessione parte-nopea e parte- giovane-gergale, ci è sembrata un po’ acerba per contrastare un simile carnevale. Ci consola sapere che alla finale di sabato i voti italiani saranno comunicati da Topo Gigio (ma, diciamolo, sarebbe stato più idoneo il Gabibbo) e la conduzione delle due presentatrici svizzere, sarà corroborata dalla presenza di Michelle Hunziker, che è riuscita a soffiare il posto a Heidi.

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