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Su Netflix i «Maschi veri» o la rieducazione sentimentale dell’uomo

In un momento storico nel quale si fa tanto parlare della mascolinità tossica, «Maschi veri», la serie Netflix in otto episodi, riesce a tracciare in un contesto assolutamente divertente un quadro realistico e non moralistico delle contraddizioni e delle crisi che affliggono i maschi contemporanei.

Il successo del prodotto va equamente ripartito fra tutto il cast con meriti diversi e specifici. In primis gli sceneggiatori Furio Andreotti, Giulia Calenda e Ugo Ripamonti che non solo hanno adattato alla nostra cultura la serie spagnola «Machos Alfa», ma soprattutto hanno puntellato la sceneggiatura con una serie di imperdibili battute, non sono caduti negli stereotipi e hanno saputo interpretare lo spirito contemporaneo della crisi di coppia. Uguale merito va ai registi, Matteo Oleotto e Letizia Lamartire, che sono riusciti a condensare in maniera fluida, compiuta e genuina, azione e sentimento, nei tempi contenuti dei trenta minuti di durata di ogni episodio.

Infine gli attori, tutti bravissimi e centrati nei loro ruoli. C’è Mattia – Maurizio Lastrico, guida turistica, separato, la cui figlia lo iscrive su Tinder che lo lascia a volte confuso, altre felice, ma soprattutto disorientato nei suoi rapporti con le donne. A Matteo Martani – Massimo – già manager di successo, spetta invece il compito di descrivere le sfumature di grigio di un personaggio che si trova a riflettere sulla perdita del successo professionale che ha fatto coincidere con la sua identità. Pietro Sermonti è Luigi, padre accudente, impegnato a fare i conti con una crisi matrimoniale che non si aspettava e, infine, c’è Francesco Montanari, nella serie Riccardo, prototipo del maschio che non deve chiedere mai, ma si scontra con la disinvoltura e le curiosità della sua compagna e scoperte inusitate sulla vita sessuale dei genitori.

I maschi veri, infatti, sono messi in crisi dalle loro donne, risolte e risolute, che sovvertono modalità di pensiero e certezze dei loro compagni. Mogli, ex mogli, fidanzate e figlie, interpretate da Sarah Felberbaum, Laura Adriani, Thony e Alice Lupparelli, che giocano un ruolo fondamentale nella rieducazione sentimentale dei loro uomini.

La freschezza della serie, ma diremmo più che altro il suo forte impatto mediatico, è nel passare in rassegna con consapevole leggerezza e senza falsi moralismi una serie di rapporti familiari e amicali, anche affrontando argomenti tabù, senza pregiudizi e senza giudizi, ma facendo riflettere e insinuando, fra una battuta divertente e un risvolto comico, la convinzione che nulla è scontato e che la capacità di adattarsi ai cambiamenti è fondamentale per comprendere e migliorarsi nelle relazioni. Insomma, un gioiellino che nel far pensare e ridere rappresenta la nuova via della commedia all’italiana.

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