
Lo avevamo già detto e lo ripetiamo, la professionalità di Amadeus e il suo attaccamento al lavoro, anche quando gli ascolti non lo premiano, sono veramente encomiabili. Nella nuova avventura preserale sul Nove, «The Cage – prendi i soldi e scappa» poi non ha lasciato nulla d’intentato, portandosi appresso anche Giulia Salemi, probabilmente nella speranza che il seguito del quale l’influencer gode sui social potesse avere un qualche riflesso sugli ascolti tv. Tutto inutile.
Nonostante Amadeus mantenga il suo buonumore e la Salemi si sia dimostrata una co-conduttrice spigliata e brava nel mantenere il ritmo del gioco, già dopo la prima puntata gli ascolti si sono notevolmente ridimensionati. Pochi sono rimasti gli appassionati del programma, di chiara matrice americana, che a noi sembra una inarrivabile “poracciata” in tutte le sue ineguagliabili sfaccettature.
Del resto gli americani sono quelli che hanno inventato il Black Friday (da noi malamente copiato e spalmato per intere settimane) che consente, il venerdì dopo il giorno del Ringraziamento, di acquistare a prezzi stracciati ogni genere di merce. Si assiste così prima ad attese sfiancanti dietro le porte dei grandi centri commerciali per assicurarsi la pole position e poi alla corsa disperata dei consumatori che riempiono i carrelli di ogni genere di mercanzia a buon mercato. «The Cage» non fa differenza. Due coppie di concorrenti prima devono rispondere a domande da V elementare (che già gli Invalsi sono più impegnativi). I secondi guadagnati con le risposte corrette misurano il tempo che possono rimanere all’interno della “gabbia” per arraffare quanti più oggetti possibili uscendo prima che il tempo finisca. E poiché la porta della gabbia si chiude inesorabilmente allo scadere dei secondi, basta anche che il concorrente oltrepassi la porta solo con una mano o blocchi la chiusura con un piede perché la prova sia superata e possa monetizzare il bottino. Alla fine di tre round, la coppia che ha totalizzato il maggior valore in premi potrà accedere nella gabbia per cercare di portar via un ammontare di merce che deve superare la soglia dei 50 mila euro, diversamente andrà via a mani vuote.
Ecco, la tristezza sta proprio in questa combo di pseudo cultura e vero consumismo. Nella capacità di mettere a repentaglio un arto che resta incastrato nella porta–ghigliottina pur di portare a casa un casco da ciclista che varrà 15 euro o una friggitrice ricaricabile o nello spasmodico rush finale per battere la gabbia.
Che dire? Un altro vero “pacco” per Amadeus. Peccato che non faccia gli stessi ascolti degli altri pacchi di Raiuno.
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