
Avrebbe compiuto 82 anni oggi Raffaella Carrà, regina incontrastata della televisione italiana degli anni '70 e '80. Cantante, conduttrice, ballerina, il suo successo non ha avuto confini, arrivando in Sud America, in Francia, in Spagna.
Raffaella Carrà, nome d'arte di Raffaella Maria Roberta Pelloni, è morta il 5 luglio 2021 all'età di 78 anni a Roma, dopo una malattia che ha scelto di vivere lontano dai riflettori.
Ha rivoluzionato il linguaggio pop e la percezione della donna in Italia e non solo. Autrice di tormentoni ancora oggi memorabili come A far l’amore comincia tu e il fenomeno Tuca Tuca lanciato nel celebre show Canzonissima del 1971, diventando ben presto diventata un simbolo di emancipazione femminile e libertà espressiva.
Amatissima per la sua simpatia, la sua umanità e generosità, la Carrà si è fatta portavoce anche di uno stile personale divenuto presto inconfondibile, con il suo inimitabile caschetto platino e i look disco glam, diventando uno dei pilastri della moda dell’epoca insieme a colossi come Mina e Patty Pravo.
Oltre 50 anni di carriera, oltre 60 milioni di dischi, più di 25 album declinati in 40 versioni internazionali ma anche programmi di successo condotti in Italia, Spagna e America Latina: Raffaella Carrà negli anni ha anche fatto incetta di premi ricevendo Telegatti, TP de Oro e il riconoscimento di icona LGBTQ+ al World Pride di Madrid nel 2017.
Il suo iconico caschetto biondo e il sorriso contagioso continuano a brillare nella memoria collettiva del pubblico. ll successo sul piccolo schermo arriva con ‘Io, Agata e tu’ con Nino Taranto e Nino Ferrer. La trasmissione - che andò in onda per quattro puntate - presentava sketch comici, canzoni, musiche e balletti.
Nel 1971 è stata al fianco di Corrado in ‘Canzonissima’, mostrandosi con l’ombelico scoperto nella sigla d’apertura ‘Ma che musica maestro!‘. Tra le canzoni che hanno accompagnato lo show ci sono ‘Chissà se va’ e il celebre ‘Tuca Tuca’ con annesso balletto, sensuale e provocatorio per quei tempi. Solo dopo l’esibizione con Alberto Sordi il ballo ha superato censure e polemiche diventando un fenomeno popolare ricordato ancora oggi. Nel 1974 la conduzione di ‘Milleluci’ al fianco di Mina, consacrando “la Raffa” come showgirl a tutto tondo.
Con la tv anche il primo album ‘Raffaella’ e poco dopo il secondo, ‘Raffaella Carrà‘, contenente anche il brano ‘Borriquito‘, primo successo sul mercato latino.Tra i grandi successi, ormai diventati evergreen: da ‘Rumore‘ (grazie a cui si è aggiudicata un disco di platino) a ‘A far l’amore comincia tu’ (scelta da Paolo Sorrentino per la scena iniziale de ‘La grande bellezza’ e da Bob Sinclair per il remix del brano stesso), da ‘Forte, forte, forte’ a ‘Fiesta‘ fino a ‘Tanti auguri’.
Agli inizi degli Anni 80 affianca di nuovo Corrado presentando ‘Fantastico 3’, con Gigi Sabani e Renato Zero, di cui è interprete della celebre sigla ‘Ballo ballo‘.
La consacrazione a conduttrice televisiva è arrivata con ‘Pronto, Raffaela?‘, il primo programma di mezzogiorno della Rai che ha messo in risalto il suo essere ‘un animale da palcoscenico’ capace di intrattenere mostrandosi una perfetta ‘padrona di casa’. Anche qui Raffaella ha interpretato la sigla: ‘Fatalità’ nella prima edizione e ‘Que dolor’ nella seconda. Lo show ha riscosso così tanto successo, da essere venduto anche all’estero, e la conduttrice è stata premiata nel 1984 con il titolo ‘Personaggio televisivo femminile a livello europeo’, consegnato dall’European TV Magazines Association.
Tra i programmi condotti negli ultimi anni dalla Carrà ricordiamo ‘The Voice of Italy‘, nel ruolo di coach insieme a Noemi, Piero Pelù e Riccardo Cocciante. Nella stagione televisiva 2014-2015 è tornata su Rai 1 con un nuovo talent-show, chiamato ‘Forte forte forte’, che riprendeva il titolo di una delle canzoni più note della stessa Carrà.
L’ultimo programma risale al 2019, dal titolo ‘A raccontare comincia tu‘, in cui l’abbiamo vista dialogare con nomi illustri dello spettacolo: da Maria De Filippi a Paolo Sorrentino. L’anno successivo, nel 2020, il quotidiano britannico The Guardian l’ha incoronata sex symbol europeo.
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