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Vito e Luigi, un oro e un argento dal Sud. Italia buona la prima

Un oro e un argento, e l’Italia parte col sorriso alle Olimpiadi di Tokyo 2020. Una mattinata con qualche delusione, poi il crescendo azzurro fino al doppio podio, sul gradino più alto con Vito dell’Aquila nel taekwondo e su quello appena più basso con Luigi Samele nella sciabola. Due pugliesi in cima al mondo olimpico, e l’Italia Team al termine della prima giornata dei Giochi migliora la partenza di cinque anni fa, a Rio.

La certezza del primo podio è arrivato a metà giornata, con il salentino Dall’Aquila: 20 anni, di Mesagne, ha sbaragliato tutti gli avversari fino al tunisino Jendoubi, che in semifinale gli aveva fatto il favore di eliminare il favorito, il coreano Jang Jun. Nel frattempo, la fabbrica dell’oro rispondeva con le stoccate dello sciabolatore Luigi Samele. Infortunatosi agli ottavi per una brutta caduta, ha rimontato stoccata dopo stoccata, soprattutto in semifinale, fino a giocarsi il titolo contro l’ungherese Szilagyi, davvero imbattibile: e infatti l'oro è stato suo, unico uomo capace di vincere tre titoli olimpici della scherma. Aron Szilagyi, vincitore del terzo oro olimpico consecutivo nella sciabola maschile «entrerà nella storia della scherma, ma a me da buon terrone sta ancora bollendo il sangue». Sono le parole dette ai microfoni della Rai da Luigi Samele, lo schermidore azzurro nato a Foggia nel 1987, sconfitto dall’ungherese nella finale olimpica di Tokyo 2020

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