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Paralimpiadi Tokyo, 3 ori dal nuoto, fiorettiste d'argento con Bebe Vio

Giovanni Achienza medaglia di bronzo

Ancora una giornata da podio per l'Italia alle Paralimpiadi di Tokyo. E’ d’argento quello del fioretto femminile a squadra, battuto dalla Cina (45-41) in finale: Bebe Vio rimonta in due dei suoi tre incontri, ma quando parte sotto di tre stoccate all’ultimo assalto perde di un punto il suo incontro con la Hu Gayian e si "accontenta" della seconda piazza, che migliora comunque il bronzo di Rio. Un argento che chiude la giornata e porta a 27 (8 ori, 10 argenti, 9 bronzi) il conto totale dell’Italia.

A colorare di oro il medagliere azzurro anche oggi è il nuoto, con le vittorie di Simone Barlaam nei 50 sl (categoria S9), di Arjola Trimi nei 50 dorso (S3) e della staffetta 4x100 sl femminile formata da Xenia Palazzo, Vittoria Bianco, Giulia Terzi e Alessia Scortechini (promosse al primo posto dopo la squalifica delle statunitensi e a lungo in sospeso per il ricorso americano) che brillano di luce propria. La stessa Terzi si è presa anche l’argento nella gara dei 400 metri stile libero femminile S7, mentre Carlotta Gilli ha preso il bronzo nei 50 stile libero S13 e Giulia Ghiretti - con il tempo di 1'50"36 - ha ottenuto l’argento nei 100 metri rana femminile SB4. Barlaam si è imposto in 24"71 (record paralimpico), precedendo il russo Denis Tarasov (24"99) e lo statunitense Jamal Hill (25"19). «Non era per niente facile, il livello era tosto. Il mio tempo non era dei migliori, ma per fortuna è arrivato ugualmente l’oro - le parole del campione - Dopo il Mondiale, ora mi godo l’oro Paralimpico e poi penso alla gara di domani. Non ho ancora realizzato cosa ho fatto. Non è facile gareggiare con le aspettative di tutti sulle spalle, me la stavo facendo sotto, comunque è andata bene. Cosa provo? Per ora sono stanco, ma anche euforico e carico per i prossimi giorni». La Trimi - che nei giorni scorsi aveva accusato un problema alla spalla - ha dominato la gara in 51"34, lasciando a quasi 4" la concorrente più vicina, la britannica Challis, seconda in 55"11. «Sono tanto felice», la sua reazione a fine gara l'azzurra che è affetta da una malattia degenerativa che l’ha resa tetraplegica. «C'è qualcosa di magico nell’acqua che mi spinge, per me è libertà assoluta. Quest’oro significa che sono riuscita a fare qualcosa d’importante».

La giornata si era aperta con un’altra medaglia che arriva dal triathlon: Giovanni Achenza, dopo il bronzo di cinque anni fa a Rio, a Tokyo concede il bis nella PTWC maschile. L’atleta sardo chiude le tre prove con il tempo complessivo di 1h02'05», alle spalle del trionfatore della gara, l’olandese Jetze Plat (57'51) e all’austriaco Florian Brungraber (59'55). «E' stata una medaglia costruita nella prima frazione, perché sono uscito molto bene dall’acqua, cercando di stare molto attento alla scia di Beveridge - le parole dell’azzurro -. Essere uscito così bene dall’acqua mi ha dato tranquillità». Poi, arriva il «grazie» ad Alex Zanardi, «perché oggi ho corso con le sue ruote e questo mi ha dato una grande spinta per arrivare al podio». Nella stessa gara, nono posto per Pier Alberto Buccoliero in 1h09'16». Nella PTWC femminile, ottava posizione per Rita Cuccuru, in 1h19'06». L’oro è andato alla statunitense Kendall Gretsch (1h06'25"), l’argento all’australiana Lauren Parker (1h06'26"), il bronzo alla spagnola Eva Maria Moral Pedrero (1h14'59"). Nel giorno dell’esordio per le azzurre del judo ai Giochi Paralimpici è arrivata una medaglia dalla categoria -70 kg, grazie alla messinese Carolina Costa. La judoka messinese si è presa il bronzo, battendo l’ucraina Anastasiia Harnik. E’ andata meno bene alla Nazionale italiana femminile di sitting volley, nella seconda uscita del torneo: le azzurre sono state sconfitte dal Canada per 3-1 (25-16, 25-14, 15-25, 25-19).

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