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Paralimpiadi Tokyo, Italia da record come non accadeva da 61 anni

Bronzo con dediche per il canoista Mancarella. Solita scorpacciata di podi nel nuoto

Stefano Raimondi

CANOA, BRONZO MANCARELLA NEL KAYAK 200 METRI KL2

L’undicesima disciplina ad andare a segno a Tokyo è la canoa, grazie al bronzo conquistato da Federico Mancarella nel kayak singolo 200m KL2 al Sea Forest Waterway. Si tratta della prima, storica medaglia per la Fick, che ha fatto esordio nel mondo paralimpico a Rio 2016. Alla sua seconda avventura, il canoista emiliano del Canoa Club Bologna ha esordito in Nazionale nel 2014. Nel suo palmares una medaglia d’argento nei 200m ai Mondiali ungheresi di Szeged nel 2019. Nella finale si è piazzato terzo in 42.574, alle spalle dell’australiano Curtis McGrath (41.426) e l’ucraino Mykola Syniuk (42.503). Un regalo di compleanno anticipato visto che domani compirà 29 anni. "Sono molto contento del lavoro che abbiamo fatto con Gianni Anderlini, che è diventato il mio allenatore da poco. Una dedica speciale va a lui per il lavoro che abbiamo fatto in quest’anno e mezzo, per averci creduto, per aver lottato ed essere stato coerente col percorso iniziato - ha dichiarato euforico Mancarella -. Una gara avvincente, combattuta e il pensiero va alla mia famiglia, ai miei compagni di squadra, alla mia società. Altre dediche speciali per questa medaglia sono per mio nonno e mia cugina che ci hanno lasciato in questi anni - ha proseguito Mancarella - e per la prematura scomparsa di Luca Bertoncelli, che era il presidente del Canoa Club Ferrara che ci ha lasciato la settimana scorsa a cui ero molto legato, perché io mi sono allenato tra Bologna, Ferrara e Cagliari. Non vedo l’ora di andare un pò in vacanza dopo le ultime gare della stagione".

Esulta il ct Stefano Porcu

"Una medaglia storica, che apre il nostro mondo della canoa a quello paralimpico. La inseguivamo dal 2016 però per ogni cosa ci vuole del tempo e, qui a Tokyo, Federico ha dimostrato di essere maturo per raggiungere questo traguardo straordinario. Ha fatto una gara da manuale, rimanendo sempre in zona medaglia dall’inizio sino alla fine. Ringrazio anche tutto lo staff tecnico e in particolar modo Gianni Anderlini, che lo segue anche come allenatore personale in maniera molto diligente. Tutto questo non sarebbe stato possibile senza il grande sostegno del Cip e del suo presidente Luca Pancalli, una macchina che produce sogni e il nostro compito è di realizzarli".
"Come diceva Jim Morrison - conclude Porcu - tutti hanno le ali, ma solo chi sogna impara a volare. Devo anche ringraziare il presidente Luciano Buonfiglio che è qui con noi e che ha lottato sempre per permetterci di realizzare questo sogno". Nelle altre gare, terzo posto in finale B nel KL3 per Kwadzo Klokpah, mentre è stata eliminata in semifinale Veronica Biglia. Domani chiusura in bellezza con Eleonora De Paolis, impegnata alle 9:37 nella semifinale del KL1 femminile per cercare un pass nella finale che si terrà un’ora dopo.

HANDBIKE, L'ITALIA SALUTA TOKYO CON 7 MEDAGLIE

A Tokyo 2020 cala il sipario sull'avventura dell’Italia del paraciclismo. Con la prova in linea di oggi, l’ultima in programma sul circuito del Fuji Speedway, la Nazionale del CT Mario Valentini chiude l’esperienza paralimpica con 7 medaglie: 1 oro, 5 d’argento, 1 bronzo, scrivendo un’altra bella pagina per lo sport azzurro. E’ la conferma che il paraciclismo resta uno dei punti di forza del movimento federale. Il bilancio è affidato alle parole del Commissario Tecnico: "Abbiamo fatto vedere ancora una volta di cosa siamo capaci - spiega Valentini - Sono orgoglioso di ognuno dei miei ragazzi, che hanno mostrato lo spessore di questo gruppo, umano ancor prima che agonistico. Siamo uniti, siamo umili, siamo vincenti: questo è quello che dimostriamo prova dopo prova". I numeri parlano chiaro: l'Italia del ciclismo occupa il quinto posto per numero di metalli conquistati in questi Giochi, confermandosi come riserva di medaglie per il movimento paralimpico italiano e proiettandosi al secondo posto del ranking dietro al nuoto.

Sette podi per undici atleti

Sette podi per undici atleti è il riassunto della prova di forza degli azzurri, partiti subito forte con 4 argenti nella cronometro (con Mazzone, Porcellato, Cornegliani e Farroni), su un percorso duro, che ha messo in difficoltà tutti. Con le prove in linea poi sono arrivate altre due medaglie (argento, da Mazzone, e bronzo, da Aere), fino a quella d’oro del Team Relay: "Abbiamo vinto la gara più bella - ammette Valentini - come diceva sempre mio figlio Mauro. Un successo che ha dato un significato diverso ai risultati precedenti e ci ha finalmente fatti esplodere di gioia. Ce lo meritiamo, è la giusta ricompensa per questi 5 anni di instancabile lavoro. Abbiamo risposto sul campo alle critiche arrivate sulle nostre scelte tecniche e ai dubbi sul nostro futuro: bisognerebbe parlare solo quando si hanno competenze e corrette informazioni. La mia porta è sempre aperta per qualsiasi confronto". Sui singoli il CT aggiunge: "La bella sorpresa è stata Diego Colombari, che ha sostituito più che degnamente Alex Zanardi oltre ad aver raccolto un ottimo quarto posto nella crono, alla sua prima esperienza paralimpica. Ha lavorato duramente e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Lo stesso vale per Katia Aere: in appena due anni è quella che è cresciuta di più nel gruppo. La sua è una medaglia sudata e decisamente meritata".

NUOTO, ARGENTO RAIMONDI NEI 200 MISTI SM10

Medaglia d’argento per Stefano Raimondi nei 200 misti SM10 ai Giochi Paralimpici di Tokyo. Il 23enne veneto è stato battuto soltanto dall’ucraino Maksym Krypak, che ha realizzato il nuovo record paralimpico in 2'05"68, precedendo Raimondi di due secondi esatti. Bronzo per l’olandese Bas Takken.

SITTING VOLLEY, ITALIA CONCLUDE AL SESTO POSTO

L’Italia del sitting volley femminile ha concluso al sesto posto il torneo paralimpico di Tokyo. Oggi le azzurre alla Makuhari Messe Hall A sono state sconfitte per 3 a 1 dal Comitato Paralimpico russo. Le italiane dopo aver vinto per 25 a 22 il primo set nei successivi tre, comunque molto combattuti, non sono riuscite ad avere la meglio delle russe che, dopo il pareggio nel secondo set con il parziale di 25 a 23, nel terzo hanno vinto 25 a 23 e nel quarto 25 a 14. La squadra italiana allenata da Amauri Ribeiro dopo la vittoria nella partita d’esordio contro il Giappone per 3 a 0 successivamente ha incassato solo sconfitte, tutte per 3 a 1, dal Canada, Brasile e oggi dal Comitato Paralimpico russo.

NUOTO, BRONZO TERZI NEI 50 FARFALLA S7

Medaglia di bronzo per Giulia Terzi nei 50 farfalla S7 ai Giochi Paralimpici di Tokyo. La milanese ha nuotato in 34"32, arrivando a soli due centesimi dall’argento vinto dall’americana Weggemann. Oro e record del mondo per la canadese Danielle Dorris in 32"99.

NUOTO, BRONZO BOGGIONI IN 200 MISTI SM5

Medaglia di bronzo in rimonta per Monica Boggioni nei 200 misti SM5 ai Giochi Paralimpici di Tokyo. La lombarda ha chiuso al terzo posto la gara scavalcando nel finale l’altra azzurra Giulia Ghiretti. Dominio Cina con Dong Lu medaglia d’oro e e Jiao Cheng argento.

NUOTO, BRONZO ITALIA IN 4X100 MISTA

Medaglia di bronzo per l’Italia nella staffetta 4x100 mista maschile, 34 punti, ultima gara del programma del nuoto ai Giochi Paralimpici di Tokyo. Riccardo Menciotti, Stefano Raimondi, Simone Barlaam e Antonio Fantin hanno chiuso in 4'11"20, battuti soltanto dalla rappresentativa russa (4'06"59) e dall’Australia (4'07"70). L’Italia del nuoto chiude così la Paralimpiade giapponese con 39 medaglie.

Una esperienza da record

Solo nella prima edizione, quella di Roma 1960 quando l’evento era una sorta di 'edizione pilota', gli azzurri degli sport paralimpici - 61 anni fa erano solo 8 le discipline e oggi sono 22 - riuscirono a salire 80 volte sul podio, 29 di esse sul gradino più alto ma i Paesi partecipanti erano solo 23 contro i 163 di Tokyo 2020. Fino all’edizione di Heidelberg in Germania del 1972, l’Italia era sempre tra le prime dieci nazioni.
Da Toronto 1976 fino a Londra 2012, l’Italia non figurava più tra le prime dieci nazioni del medagliere. Negli anni lo sport paralimpico si è molto diffuso in tutti i continenti e anche le discipline sono sempre più aumentate. Dall’edizione di Tel Aviv 1968 a Barcellona 1992 gli sport sono raddoppiati, da dieci a venti e ora sono ventidue. Paralimpiadi con tante medaglie furono anche quelle di Stoke Mandeville 1984 con 42, Seul 1988 con 58 (il precedente primato, escludendo Roma '60), Barcellona 1992 con 35, Atlanta 1996 con 45 e Rio de Janeiro 2016 con 39. Le edizioni con il bottino più magro, Heidelberg 1972 con 17, Pechino 2008 con 18 e Atene 2004 con 19.

 

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