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Irragioniere

Irragioniere

Serviamo il numero...

Eccomi!

Sì. Lei è?

Perché, qui contano ancora nome e cognome?

È per l'elenco. Sennò come faccio a trovarla?

Certo, solo che mi fa un po' ridere.

Il biglietto ce l'ha?

Quale biglietto?

Scusi, ma lei da quant'è che aspetta?

Ottocento anni.

E il biglietto l'ha perso. Almeno ricorda il numero a memoria? Insomma, come faccio a identificarla?

Non so proprio. Faccia lei.

Non sia scostante. Cosa faceva?

Laggiù?

Laggiù.

Irragioniere.

Ah, il ragioniere.

No, scusi, non il ragioniere. Ho detto: irragioniere.

E che vuol dire?

È una parola inventata da me. Sarebbe il contrario del ragioniere. Una persona tutt'altro che ragionevole, insomma. Non sono mai stato consapevole, non ho mai saputo far di conto. Quand'ero laggiù, ero sempre, con le parole di Mario Santiago, "senza timone e alla deriva".

Per farla breve, un poeta.

Sì, esatto, un poeta!

E che l'avrebbe stabilito che lei era un poeta?

Dio, l'ha stabilito Dio.

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