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Dove sei?

Dove sei?

Non avevano un quando, avevano

punti interrogativi con cui sostare

sul limitare di una febbre altissima, una febbre

da cui era impossibile guarire

e che concedeva all'anima tutte le conquiste.

Una sola esigenza, dunque, continuare

a chiedersi: dove sei? E da lassù,

dall'alto di quella rupe, abituarsi all'idea

del salto finale, il sapore concettuale della roccia

su cui il loro cuore di cristallo si sarebbe

infine frantumato. I loro, erano volti

segnati dall'indisponibilità a vivere

subendo la ragione. I loro, erano i volti

illuminati dalla rapace intransigenza

dello spirito. E da lassù, dall'alto

di una domanda, chiedevano al vento di spingerli

verso la linea dell'orizzonte, lontano

e trasparente come un bacio fra due sconosciuti.

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