Non avevano un quando, avevano
punti interrogativi con cui sostare
sul limitare di una febbre altissima, una febbre
da cui era impossibile guarire
e che concedeva all'anima tutte le conquiste.
Una sola esigenza, dunque, continuare
a chiedersi: dove sei? E da lassù,
dall'alto di quella rupe, abituarsi all'idea
del salto finale, il sapore concettuale della roccia
su cui il loro cuore di cristallo si sarebbe
infine frantumato. I loro, erano volti
segnati dall'indisponibilità a vivere
subendo la ragione. I loro, erano i volti
illuminati dalla rapace intransigenza
dello spirito. E da lassù, dall'alto
di una domanda, chiedevano al vento di spingerli
verso la linea dell'orizzonte, lontano
e trasparente come un bacio fra due sconosciuti.