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L'esteta sta finendo

L'esteta sta finendo

Estenuanti sortite marine

agitano  granelli

di sabbia nel turbinio

di poco spaziose autovetture.

Logori tramonti creano

ostacoli sconcertanti

per l'avvenire instancabile.

Foto-ricordo

finiscono nel cassetto

con l'argenteria e diventano

romanzo, epopea, ceneri

da disperdere dall'alto

di cime analitiche. Nei silenzi

spregiudicati  delle notti estive

ogni disperazione è condannata 

i racconti  degli inferni privati abitano

negli  sguardi consapevoli del morto.

La veglia funebre

va avanti fra spire oscure.

Nessuno è stato invitato.

Solo la vittima battezza

la prosecuzione

dell'enigma. Che prosegua

il caos originato dal caos!

I giorni feriti, le lacrime nude

vengono infilati dentro una clessidra.

Il tempo si muove a tentoni

passa attraverso restringimenti

infine scivola dentro se stesso.

Il cadavere è ancora affamato

di torture. Legge tomi di polvere.

Partecipa agli ammutinamenti

della memoria confusa.

Si crede vivo e paga balzelli

ingiusti, pigioni esorbitanti

per cripte piovose e profonde fosse

in cui nemmeno abita.

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