Matteo Renzi ha giurato nelle mani di Giorgio Napolitano. Prende il via il governo Renzi One, in pienezza di poteri - sedici ministri, otto donne - nato dopo un colloquio di due ore e mezza con il Presidente della Repubblica. Con una certa irritualità rispetto al protocollo, Renzi aveva annunciato via Twitter l'imminente nascita del suo governo: "Arrivo, arrivo, la volta buona", "cinguettando" poco prima del termine del colloquio. Dopo di lui cominciano a giurare i ministri, prima le più giovani, Marianna Madia ed Elena Maria Boschi.
"Grazie per i messaggi. Compito tosto e difficile. Ma siamo l'Italia, ce la faremo. Un impegno: rimanere noi stessi, liberi e semplici" twitta Renzi ringraziando chi lo sostiene.
Dunque, "dovendo fare un governo di 4 anni, l'aver impegnato due ore e mezzo e' un tempo di messa a punto ben investito". Napolitano non può che "condividere profondamente" l'idea di "tempi brevi" per le riforme e di un esecutivo di legislatura. ("la mano sul fuoco in Italia non la possiamo mettere, speriamo che tutto vada per il meglio", si cautela però). E il Capo dello Stato frena gli autori di retroscena a tinte forti: "il mio braccio non e' stato sottoposto ne' l'altro ieri ne' oggi a nessuna prova di ferro".
Napolitano dice di essere d'accordo con l'obiettivo fissato da Renzi di un esecutivo che arrivi alla fine della legislatura. "La mano sul fuoco in Italia non la possiamo mettere - ha aggiunto Giorgio Napolitano - speriamo che tutto vada per il meglio".
Dunque oggi per Renzi il giuramento ed il primo consiglio dei ministri (con il passaggio delle consegne con Enrico Letta, già a Palazzo Chigi ad attendere il nuovo premier, al quale sia Renzi che Napolitano esprimono gratitudine e stima), lunedì il discorso programmatico del nuovo governo al Senato e la fiducia, Martedì la fiducia alla Camera.