Una copia del Mein Kampf, una bandiera con la croce celtica e altre pubblicazioni riconducibili all'estrema destra sono stati sequestrati dai Carabinieri a Tolentino, a casa della madre di Luca Traini, l'uomo che ieri ha tentato di fare strage di migranti per le vie di Macerata. Gli investigatori hanno anche sequestrato i computer dell'uomo per verificare se vi siano elementi utili alle indagini anche se, spiegano, i fatti sembrano abbastanza chiari: Traini avrebbe maturato l'intenzione di compiere la strage negli ultimi giorni, subito dopo l'assassinio di Pamela.
Nel corso delle ore passate nella caserma dei Carabinieri di Macerata, Traini è apparso lucido e determinato: "non ha mostrato alcun rimorso - sottolineano fonti investigative - per quel che ha fatto, non ha accennato alcun passo indietro né ha mostrato pentimento". Gli investigatori hanno anche accertato definitivamente che non vi era alcun collegamento né tra i feriti e Traini né tra i sei bersagli dell'uomo e Innocent Oseghale, il nigeriano accusato di aver ucciso è fatto a pezzi Pamela. Persone scelte a caso che potevano essere molte di più: nell'auto dell'uomo, infatti, sono stati trovati molti altri proiettili che non sono stati utilizzati. Nelle prossime ore dovrà invece essere chiarito se, come dice un amico di Traini, l'uomo fosse in cura da uno psichiatra.
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