La Cassazione ha confermato la condanna a 16 anni di reclusione per Agostino Micelotta, accusato di concorso nell’omicidio di Ernesto Cosimo Ienco, assassinato la notte del 25 ottobre 2015 a Riace. I giudici della Prima sezione penale hanno respinto il ricorso presentato dalla difesa del 27enne Micelotta, ed hanno riconosciuto la penale responsabilità dell’imputato nell’omicidio come già stabilito dai giudici della Corte d’assise d’appello di Reggio Calabria che a loro volta avevano confermato la condanna disposta in primo grado dal gup di Locri, il 13 dicembre 2016, al termine del processo che si svolse con le forme del rito abbreviato. Nella sentenza d’appello i magistrati reggini avevano ritenuto che «le risultanze processuali hanno provato lo svolgersi della vicenda nei termini correttamente ricostruiti dal primo giudice: Micelotta e Sabrina Marziano intrattenevano una relazione extraconiugale e programmavano di vivere insieme». Altro punto fermo del processo è stata la ritenuta attendibilità dei messaggi intercorsi tra il Micelotta e la Marziano, moglie della vittima e condannata in appello a 23 anni di reclusione.