"Guai a voi se trovo un articolo che dice "dalla musica al porno": scherza Arisa presentando il suo nuovo album "Ero romantica", dopo aver confessato che «se mi dovessero proporre un film soft porn, ci penserei». «Mi piace il corpo delle donne, l’imperfezione, il doppio mento, la tetta scesa, in questo momento mi sento attraente», dice la cantautrice, spiegando che «la gente mi ha interiorizzato in modo diverso da ciò che ero, mi sono trovata in tv a parlare della mamma e delle pecore, ma non sono solo questo, ora mi sono fatta conoscere un pò di più». In effetti, tra le foto abbastanza esplicite che posta su Instagram, la cover in bianco e nero del disco da femme fatale e "Ballando con le stelle", con il bacio a sorpresa con il suo compagno di danza, Rosalba ha mostrato una parte nuova di sé. E un po' - ammette - in questi anni è cambiata per davvero: «Ho sempre cercato di non dar fastidio, mi sono sempre vergognata di essere procace ma oggi ho 39 anni, non ho più tanto tempo a disposizione e mi chiedo per quanto sarò ancora attraente, per questo non voglio più vergognarmi e voglio trattare il mio corpo come una cosa bella». Di questa sua rivoluzione parla il suo nuovo disco, il primo che non la vede solo interprete e autrice, ma anche discografica, sempre per non farsi ingabbiare in un’etichetta: "Ero quella che fa emozionare e basta e non ero contenta e un pò sfiduciata, allora ho pensato di provare a fare ciò che penso, senza dare la colpa agli altri: se non ti invitano alla loro festa, allora - ho pensato - tu fanne una più grande». Nel disco queste novità ci sono tutte: «"Ero romantica" - racconta Arisa, capelli biondo platino e tubino nero sexy - parte dall’idea di descrivere un essere umano in tutte le sue sfaccettature, perché è un errore etichettarlo in un modo solo, una persona può essere godereccia e romantica, dipende da cosa illumina il faro in quel momento». Così il suo settimo lavoro di studio è diviso esattamente in due: da una parte i brani dance tirati, dall’altra le ballate romantiche, con tanto di copertine abbinate, da femme fatale una e da donna romantica e un po' tormentata l’altra. «Sono canzoni che non ho scritto tutte io, ma che mi rappresentano al cento per cento - chiosa lei - e il disco è come una playlist, un giorno mi va di emozionarmi, l'altro di gasarmi». Di alti e bassi - ammette - ne sa qualcosa: "Tendo a lasciarmi andare moltissimo, mi lascio andare a stati depressivi dove mi raso, ingrasso, sento il mondo che non mi vuole, ma questo lavoro mi permette esperienze nuove, anche il bacio in diretta in qualche modo mi fa sentire viva perchè la mia vita è fatta di viaggi e scambi fugaci, il mio privato rimane un pò appeso e grazie a queste esperienze succedono cose». E a chi le chiede se, in questo senso, ci sia qualcuno che bussa alla porta del suo cuore, lei risponde ironica: «Sono sempre io che busso, mi stanno venendo i calli». Di attivismo e femminismo, Arisa preferisce non parlare, anche se in 'Maddalenà canta di '12 sudditi nudì e in 'Orticà mette a nudo «i piccoli traumi legati all’abbandono, alle promesse non mantenute, alle fatiche non ricompensate». «I maschi si lamentano delle donne, ma non siamo stronze - dice - lo diventiamo, siamo generose e materne, ma vogliamo essere prese sul serio». Anche sul lavoro: alle voci che la volevano «pazza e imprevedibile» lei risponde che «chi dice che sono 'psychò lo è più di me perché io vivo e loro giudicano, e allora di chi è il problema?». In fondo, però, un pò amareggiata lo è: " Al mondo c'è un sacco di gente frustrata e cattiva che non pensa a ciò che dice e a quanto può danneggiare, io ho subito per tanto la nomea di pazza e imprevedibile, ma non ho mai saltato un concerto o un appuntamento». Tra tanti impegni, ancora in forse quello con Sanremo: «Il festival? non si sa» conclude sorniona.