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Lina Siciliano incanta il Bari Bifest. La giovane attrice calabrese protagonista nel film "Una femmina" FOTO

Lina Siciliano, giovane attrice calabrese, si racconta sul palco del teatro Petruzzelli di Bari dopo la proiezione del film "Una femmina" di Francesco Costabile, nell'ambito del Bif&st, dove riceve il premio Mariangela Melato per l'attrice rivelazione

"Rosa è una tipa tosta, un po' come me. Forse dentro di me già viveva Rosa, perché Lina come Rosa ha deciso di ribellarsi, di emanciparsi, si è data la possibilità di vivere una vita che fosse vita".

Lina Siciliano, giovane attrice calabrese, si racconta sul palco del teatro Petruzzelli di Bari dopo la proiezione del film "Una femmina" di Francesco Costabile, nell'ambito del Bif&st, dove riceve il premio Mariangela Melato per l'attrice rivelazione. Al suo primo film, tratto da una storia vera e ispirato al libro inchiesta di Lirio Abbate "Fimmine ribelli. Come le donne salveranno il paese dalla ndrangheta", Lina Siciliano racconta il suo personaggio, Rosa, giovane donna che si è ribellata alla mafia calabrese.

"Questo film testimonia il ruolo che la donna può assumere per cambiare le cose. Dove la donna si è ribellata, le organizzazioni criminali si sono anche sfasciate. Le donne devono assumere la consapevolezza che ce la possono e ce la devono fare". E al racconto della ribellione di Rosa intreccia quello della sua vita. Vissuta in una casa famiglia fino all'età di vent'anni e poi trasferitasi a Napoli, Lina è salita sul set di Costabile quasi per caso. "Un giorno arriva la telefonata della mia educatrice, la persona che mi aveva cresciuta, dicendomi di tornare a Cosenza per un provino - racconta - . Io e la mia autostima non abbiamo sempre camminato mano nella mano, non ero sicura di farcela, avevo paura di non essere capace di stare sul palco e di gestire queste emozioni. Poi Rosa ha cambiato anche me, ma io rimarrò Lina sempre". Oggi ha un compagno e un figlio di 15 mesi, "faccio la mamma casalinga, piedi a terra e testa alta - dice - . Sono nata nell'umiltà e così sto vivendo questo successo e prendo spunto dalla mia infelicità per dare a mio figlio una educazione che lo renda un uomo con la U maiuscola, che impari a rispettare non solo le donne ma chiunque".

Accanto a lei, sul palco del Petruzzelli, l'attore Fabrizio Ferracane, che questa sera riceverà il premio Alberto Sordi per il miglior attore non protagonista per il ruolo di zio Salvatore nello stesso film. "Il mio personaggio è una bestia - spiega - e c'è una sorta di potenza nel maligno: il mondo dei cattivi, della corruzione, del male e del maligno per un attore è molto interessante da indagare. Interpretare personaggi realmente esistiti, poi, per un attore è molto diverso, è come mettersi addosso il vestito e diventare quella cosa lì, è il momento in cui corrompo il mio corpo, la mia faccia, Fabrizio lo lascio, e divento quella bestia. Ti risuona tutto, è un momento catartico e creativo".

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