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Amelio, Guadagnino e Crialese per il Leone d'Oro. Tutto il "cinema triste" di Venezia 79

Da sempre la Mostra del cinema di Venezia, che festeggia i suoi primi gloriosi 90 anni (e 10 della fucina di talenti di Biennale College), è una "finestra sul mondo", sente l'aria che tira filtrata dal cinema.

Alberto Barbera, il direttore artistico di Venezia 79 (31 agosto - 10 settembre) che ha annunciato la selezione con il presidente della Biennale Roberto Cicutto, lo ha constatato nel lavoro preparatorio di questi mesi, ricevendo un incredibile numero di lavori da visionare, molti altri non pronti perché causa Covid erano stati interrotti. "Una produzione enorme molto varia, ma - ha detto Barbera - se c'è un dato comune non tematico è la prevalenza di toni drammatici, le commedie sono praticamente inesistenti, come se la pesantezza di questi tempi che tutti stiamo vivendo si sia tradotta in incupimento tematico e di toni. E molte sono storie familiari, personali". Ma se questa è l'atmosfera i titoli raccontati oggi del concorso di Venezia 79 e delle altre sezioni Orizzonti, Fuori Concorso, Biennale College, Venezia Classici sono per buona parte alcuni dei film maggiormente attesi a livello internazionale.
Venticinque film italiani, tra cui i magnifici cinque in gara per il Leone d'oro che sarà aggiudicato dalla giuria presieduta da Julianne Moore: Gianni AMELIO con IL SIGNORE DELLE FORMICHE (01 in sala dall'8 settembre) con Luigi Lo Cascio nei panni del drammaturgo e poeta omosessuale Aldo Braibanti che alla fine degli anni '60 a Roma fu condannato con l'accusa di plagio, e Elio Germano e Sara Serraiocco tra i protagonisti. Luca GUADAGNINO con BONES AND ALL (distribuito da Vision), viaggio on the road ai margini della provincia americana e storia del primo amore tra Maren (Taylor Russell) e il solitario Lee (Timothèe Chalamet), adattamento del romanzo di Camille DeAngelis Fino all'osso, edito in Italia da Panini Books. Susanna NICCHIARELLI con CHIARA (01 Distributions), storia della santa d'Assisi interpretata da Margherita Mazzucco, ma anche di una ragazza e del suo sogno di libertà. Emanuele CRIALESE con L'IMMENSITA' (Warner Bros dal 15 settembre), un film attesissimo per il ritiro del regista di Respiro, con un cast guidato da Penelope Cruz, una storia familiare ambientata nella Roma degli anni '70. E Andrea PALLAORO con MONICA (distribuito da I Wonder Pictures), il dramma di una donna (Trace Lysett) alle prese con l'addio ad una madre morente.
E nelle altre sezioni tra gli altri la premiere mondiale di IN VIAGGIO di Gianfranco ROSI (in sala il 4 ottobre con 01), documentario sul pellegrino papa Bergoglio, PRINCESS di Roberto DE PAOLIS (distribuito da Lucky Red), storia vera di una giovane clandestina nigeriana (Glory Kevin) che vende il proprio corpo e TI MANGIO IL CUORE di Pippo MEZZAPESA (in sala dal 22 settembre con 01 e gennaio su Paramount+), esordio da attrice per Elodie.
Un cinema, il nostro, ha messo in guardia Barbera, in cui la grande quantità di produzione non corrisponde alla qualità con il rischio che tutti questi film realizzati, grazie anche ad una abbondanza mai vista di finanziamenti, non abbiano pubblico e prima o poi esploda la bolla.
Nel concorso spiccano dagli Usa oltre all'apertura WHITE NOISE di Noah BAUMBACH con Adam Driver, il film Netlfix BLONDE, ritratto provocatorio di Marilyn Monroe (Ana De Armas) firmato da Andrew DOMINIK, tratto dall'omonimo libro di Joyce Carol Oates (La nave di Teseo), Darren ARONOFSKY con THE WHALE, tutto girato in una stanza e Martin MCDONAGH con THE BANSHEES OF INISHERIN con Colin Farrell e Brendan Gleeson, TAR di Todd FIELD con Cate Blanchett bacchetta d'orchestra. Fuori concorso tra gli altri NUCLEAR, il documentario di Oliver STONE che farà discutere, DON'T WORRY DARLING di Olivia WILDE interpretato dalla coppia Florence Pugh e Harry Styles, MASTER GARDENER il film che Paul SCHRADER porta per festeggiare il Leone d'oro alla carriera (l'altro sarà per Catherine DENEUVE), DEAD FOR A DOLLAR il nuovo western di Walter HILL con Christophe Waltz e Willem Dafoe. A Venezia 79 si attende il ritorno del messicano premio Oscar Alejandro Gonzales INARRITU con BARDO, FALSA CRÓNICA DE UNAS CUANTAS VERDADES ("il suo film più personale" dice il direttore della Mostra), mentre il Lido accoglie il nuovo film dell'iraniano Jafar PANAHI, arrestato dal regime di Teheran, GLI ORSI NON ESISTONO (NO BEARS), in Italia con Acdemy Two dal 6 ottobre. La Francia porta in concorso 5 film tra cui ATHENA di Romain GAVRAS, storia di banlieu scritta con Ladj Ly (Les Miserables), mentre ad Orizzonti c'è Isabelle Huppert protagonista di LA SYNDICALISTE di Jean-Paul SALOMÉ.
Dall'Inghilterra in concorso Florian ZELLER (Oscar per The Father) con il seguito, THE SON con un cast all star con Hugh Jackman, Vanessa Kirby, Laura Dern e Anthony Hopkins.
In gara niente cinema russo: "Sono stati pochissimi quest'anno, uno ci era piaciuto ma non abbiamo potuto prenderlo perché era finanziato dal governo di Putin". C'è il film postumo di KIM KI-DOUK (che batte bandiera russa) e due serie tv entrambe danesi, THE KINGDOM - EXODUS di Lars VON TRIER e COPENAGHEN COWBOY di Nicolas WINDING REFN. E c'è curiosità per BOBI WINE GHETTO PRESIDENT di Christopher SHARP, Moses BWAYO sul deputato ugandese (sarà presente a Venezia) che ha osato sfidare la dittatura.
Infine, 59 i Paesi presenti, cinque registe donne in concorso, poche opere dall'Asia, un legame forte con le piattaforme e con l'America (in visita per la prima volta i nuovi vertici dell'Academy degli Oscar), le strutture del Lido in parte rinnovate con nuova sala conferenze, un nuovo cubo rosso per le proiezioni, il muro che separava il pubblico dal tappeto rosso abbattuto ora che non c'è più l'obbligo di distanze di sicurezza ma solo consigli precauzionali anti Covid, un nuovo sistema elettronico di prenotazioni.

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