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Golden Globes a Spiriti dell'Isola e Fabelmans. La "messinese" White Lotus miglior miniserie

Steven Spielberg trionfa all’80esima edizione dei Golden Globes aggiudicandosi i premi più importanti, tra cui quello per il miglior film drammatico con una pellicola profondamente personale come «The Fabelmans». L'altro premio più importante, quello per la migliore commedia o musical, è andato a «Gli spiriti dell’isola-The Banshees of Inisherin», una tragicommedia che parla di un’amicizia andata in frantumi su una remota isola irlandese.

Spielberg, che ha portato a casa anche il premio per la miglior regia, ha ringraziato la sua famiglia, compresa la sua madre già scomparsa, che secondo lui sarebbe «lassù a gioire per questo». «The Fabelmans» racconta il travagliato matrimonio dei genitori di Spielberg, il bullismo antisemita di cui egli stesso è stato vittima e i primi sforzi del regista nel realizzare film a budget zero con i suoi amici adolescenti. "Tutti mi vedono come una storia di successo, e tutti vedono tutti noi nel modo in cui ci percepiscono in base a come ottengono le informazioni - ha detto il regista 76enne - ma nessuno sa veramente chi siamo finché non abbiamo il coraggio di dire a tutti chi siamo». Nonostante la scarsa fortuna al botteghino, il film ha battuto i due maggiori successi commerciali dell’anno scorso: il film di fantascienza di James Cameron «Avatar: la via dell’acqua» e «Top Gun: Maverick».

A «White Lotus» girato a Taormina (Messina) e alla sua star Jennifer Coolidge la statuetta per la miglior miniserie.

Gli altri vincitori:

Tra gli altri vincitori di spicco che non si sono presentati alla cerimonia, si segnalano Kevin Costner ("Yellowstone"), Zendaya ("Euphoria") e Amanda Seyfried ("The Dropout").

Miglior attrice di commedia: Michelle Yeoh per il surreale «Everything Everywhere All At Once».

Miglior attore non protagonista: Ke Huy Quan, co-protagonista in «Everything Everywhere All At Once». Lui che ha raggiunto la notorietà come bambino protagonista di «Indiana Jones e il tempio maledetto» quasi quarant'anni fa.

Miglior canzone: il blockbuster indiano «RRR», ricco di azione e diventato un grande successo di Hollywood, ha dato slancio alla sua campagna di premiazione vincendo il premio per la migliore canzone.

Miglior film d'animazione: vince il «Pinocchio» di Guillermo del Toro

Miglior film in lingua inglese: statuetta ad «Argentina, 1985».

Miglior film tv drammatico: per quanto riguarda la televisione, trionfa il prequel di «Game of Thrones», «House of the Dragon».

Miglior serie tv comica: premiata «Abbott Elementary».

Miglior attore di commedia: «Gli spiriti dell’isola» ha anche fatto vincere il premio a Colin Farrell, alimentando le sue speranze di Oscar.

Miglior sceneggiatura: è andata al regista Martin McDonagh.

Miglior attore drammatico: ha vinto Austin Butler, che ha indossato le scarpe di camoscio blu di Elvis Presley per il film biografico «Elvis». «Sei stato un’icona e un ribelle e ti amo così tanto», ha detto Butler a proposito del leggendario cantante, in un discorso emozionante in cui ha anche elogiato la famiglia di Presley per il suo sostegno.

Premio alla carriera: lo ha ritirato Eddie Murphy.

Miglior attrice non protagonista: Angela Bassett ha vinto il premio per il blockbuster Marvel «Black Panther: Wakanda per sempre».

Miglior attrice drammatica: statuetta a Cate Blanchett, che ha vinto il premio per «Tar», in cui interpreta una spietata direttrice d’orchestra che si muove nel mondo spietato della musica classica, invece non ha partecipato al gala.

Il successo ai Globes è spesso considerato un potenziale indicatore per i film che sperano di vincere gli Oscar, che quest’anno si terranno il 12 marzo (gli elettori dell’Academy inizieranno a votare per le nomination agli Oscar giovedì prossimo). A proposito delle polemiche che ha coinvolto l’Associazione che organizza i Globes, il conduttore della serata, Jerrod Carmichael, che ha mantenuto un tono audace e tagliente per tutta la serata, ha dato il via al gala proprio con un monologo che prendeva in giro l’Hollywood Foreign Press Association: «Vi dirò perché sono qui. Sono qui perché sono nero», ha detto Carmichael. La maggior parte dei consueti after-parties dei Globes - dove i vincitori sfilano con i loro trofei e i perdenti affogano i loro dispiaceri con champagne gratuito - non hanno avuto luogo quest’anno.

I Globes, che danno il via alla stagione annuale dei premi cinematografici, non hanno avuto il consueto sfarzo negli ultimi due anni, a causa della pandemia e delle accuse alla Hollywood Foreign Press Association, l’organizzatrice dei premi, di non avere neanche un rappresentante di colore al suo interno. Molti i personaggi di spicco presenti all’80esima edizione, tra cui Spielberg, Rihanna e Brad Pitt.

"La guerra in Ucraina non è ancora finita, ma la situazione sta cambiando, ed è già chiaro chi vincerà. Non ci sarà una terza guerra mondiale, non è una trilogia" ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un video messaggio durante la cerimonia dei Golden Globes. "Ci sono ancora battaglie e lacrime da affrontare - ha aggiunto - ma ora posso dirvi chi è stato il migliore nell’anno precedente: voi del mondo libero, che vi siete uniti a sostegno del libero popolo ucraino".

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